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Che voglia di palestra - 2
Data: 07/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69
Studiare è davvero una faticaccia mi dico mentre guardo fisso la pagina del libro. Non ho molta voglia e devo pure andare in palestra e so che Nicola non ci sarà perché me lo aveva detto lui stesso. Con tristezza decido di andare a fare merenda prima di preparare lo zaino e andare in palestra a faticare senza la visuale sui muscoli di Nicola o senza vedere il suo bel pene eretto. Arrivato in palestra la situazione è come la volta precedente. Negli spogliatoi non c’è nessuno e solo dopo essere andato nella sala pesi incontro qualcuno ma io mi tengo in disparte e faccio le mie cose. Oggi decido di fare un po’ di corsa e dopo andare a fare dei pesi anche io. Lì vicino c’è un ragazzo che era con Nicola la volta scorsa ma lui non sa che mi sono intrattenuto in una conversazione piccante col suo amico quindi rimane sulle sue. I minuti passano e io sudo sempre di più facendo i miei esercizi ma per fortuna c’è la musica a tenermi compagnia che pompa forte nella mia testa e mi fa concentrare sugli esercizi e non sulla assenza di Nicola. Dopo il mio allenamento vado negli spogliatoi e vicino a me trovo a grande sorpresa l’uomo di cinquant’anni che mi guarda e mi sorride. “Allora? Ti sei smanettato?” chiede come se nulla fosse. Io lo guardo male all’inizio ma dopo decido di non fare il timido e gli dico di sì. “Vediamo, abbassa quei pantaloni che non vedo” dice indicando il mio pacco. Non so se calarmi i pantaloni davanti a lui. Non lo conosco nemmeno e questo mi ...
... chiede di fare una cosa simile? In più non credo abbia capito che sono gay, anzi neanche Nicola lo ha capito secondo me. Adoro gli etero sempre di più ma non voglio rovinare questa esperienza in palestra. Con tutto il coraggio che trovo in corpo rispondo: “Sei curioso di vedermi il pacco?” “Siamo tra uomini. Anche se mi mostrassi l’uccello a me non frega nulla. Tra maschi ce lo si guarda. In più tu hai bisogno di fare un po’ di allenamento se vuoi arrivare così” dice stringendosi il pacco nella mano. Dopo questa riflessione decido di stare al suo gioco e me ne frego di tutto il resto. Con velocità mi abbasso i pantaloncini e rimango con i miei classici slip neri. Lui mi osserva molto attentamente il pacco ma fa una smorfia. “Mhmm, non mi sembra sia cresciuto molto. Te lo sei menato?” chiede dopo l’attenta analisi del mio pacco. “Sì due o tre me ne sono fatte” dico senza pudore. “Non basta. Sei giovane cavolo. Se non te ne fai almeno cinque al giorno come speri di avere un uccello grande?” mi dice serio ma aggiunge subito: “Ora ti parlo da padre a figlio. Il pene va allenato, coccolato e maneggiato con forza se vuoi diventare un uomo vero. Se te lo tocchi e basta non serve a nulla”. Io rimango basito. Ma che cavolo sta dicendo questo? Faccio finta di niente ma cerco di dargli corda. “Lo so, per la prossima volta ci proverò” dico serio. “Bravo. Mena l’uccello come un uomo” dice dandomi una pacca sulla spalla e andando via dopo aver messo le sue cose ...