1. Angy e Fede - Al mare - 4: Lezione di anatomia


    Data: 26/10/2022, Categorie: Esibizionismo Autore: Renok, Fonte: EroticiRacconti

    ... quel ragazzo grasso e brutto a toccarle i seni, Luca dal canto suo non credeva alle sue orecchie: la possibilità che in quella giornata avrebbe toccato i seni della sua compagna di classe, davanti a tutti, era oltre le sue più inattese speranze. Non appena gli fu chiaro che tale privilegio gli era stato davvero accordato, si avvicinò con fare predatorio verso la ragazza, la quale comprese subito e abbassò lo sguardo. Non se la sentì di andare contro il volere generale e accettò quello scambio. Avvicinatosi a passo svelto e senza troppi complimenti, Luca strinse tra pollice e indice il capezzolo sinistro di Sara, poi iniziò a coccolare il seno con tutta la mano e con gesti abbastanza bruschi. Il suo cazzo si stava rapidamente sollevando per l’eccitazione. Sara era lì obbediente e non replicava ma a una stretta particolarmente vigorosa si fece uscire un timido “ahia” da cagnolina bastonata. Mirco intervenne: “Ehi, piano con la signorina”. Vergognandosi del rimprovero, Luca allontanò le mani.
    
    Martina notò: “Ehi, Mirco, lo sai che sei proprio un bel ragazzo? Non lo dico per provarci, ma non hai mai pensato di fare il modello o qualcosa di simile? Il tuo corpo nudo è oltre la norma, devo dire.”
    
    “Ti ringrazio per i complimenti. In effetti non ci ho mai pensato. Però una volta è successo che ho dovuto mostrare il mio corpo a una persona dell’altro sesso in un contesto non sessuale. Se vuoi ti racconto.”
    
    “Perché solo a me? Raccontalo a tutti, dai.”
    
    Giorgio e Mattia si ...
    ... erano già seduti sul telone dove stavano Martina e Lucia. Martina invitò tutti a prendere posto, in modo da ascoltare la storia di Mirco. Lui rimase in piedi davanti a undici persone, completamente nudo, eppure non aveva alcun problema a raccontare la sua vicenda. Provai una certa invidia per la sua capacità di sfoggiare il suo corpo in pubblico senza provare vergogna. Una sicurezza che derivava dalla sua bellezza, senz’altro.
    
    “Avevo diciotto o diciannove anni. Al tempo ero single, mi ero da poco lasciato da una delle mie prime relazioni. Ero a casa di un amico, si chiama Luigi. Lo frequento ancora, ma all’epoca eravamo proprio culo e camicia. Era piena estate, faceva un caldo tremendo. Giocavamo alla play, eravamo soli in casa. Dato il caldo io ero senza maglietta. A una certa, mi faccio tipo una premuta d’arancia. Invece di berla in cucina, decido di sorseggiarmela più piano e vado a risedermi sul divanetto della camera di Luigi, dove c’era lui che stava giocando. Stupidamente, mi metto a sedere accanto a lui, che è talmente preso da non essersi nemmeno accorto che io sto con un bicchiere in mano. Preso dalla foga del gioco, mi dà per sbaglio una botta, facendomi cadere il succo su tutti i pantaloni. Era molto dispiaciuto di essere stato la causa dell’incidente, quindi mi dice di prendere uno dei suoi pantaloncini dal cassetto in alto dell’armadio per ricambio. Io vado al cassetto, che stava giusto vicino al divano in camera sua. Noto come, visto che il mio pantaloncino era ...
«1234...7»