Maria e Monica - Sesto capitolo
Data: 25/10/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti
... una liberazione, anche se non mi slega subito.
“Allora Maria ti è bastata la punizione ?” mi chiede con una strana dolcezza.
Annuisco con la testa e così lei spegne l'elettrostimolatore per togliere il fallo insieme alle placchette ed infine mi slega le mani ed i piedi, ma soprattutto mi libera la bocca.
“Lo sai che non sono cattiva, ma tu mi costringi ad esserlo.” mi dice mentre mi toglieva il bavaglio “Non voglio farti solo del male, ma umiliarti come non ho mai fatto prima, farti capire quanto mi sei inferiore ed usarti solo per il mio piacere fregandomene del tuo.”
“E' giusto così, è già per me un piacere essere la tua serva.”
Lei mi da una carezza che mi fa quasi dimenticare la sofferenza di prima, poi m'ordina d'andare a preparare il pranzo. Anche se a fatica, riesco a muovermi ed andare in cucina, non ho però la forza di preparare qualcosa di complicato, ma lei non dice nulla anche se mi fece mangiare per terra al suo fianco in una ciotola per cani.
Passo tutto il pomeriggio a leccarle la fica per fare in modo che lei si ecciti ed abbia voglia d'incularmi con gli oggetti più disperati, finendo con una enorme melanzana che mi sfonda completamente. Ma quel che era peggio è che ogni volta che m’incula anche se brutalmente io mi eccito come una porca, ma il cazzo non ha nessuno sfogo rimanendo sempre prigioniero di quella gabbia di plastica. Soffro maledettamente di quella situazione anche se riesco ad avere qualche orgasmo anale che mi da un po' di ...
... sollievo. Per tutto il tempo Monica mi tratta malissimo insultandomi a ripetizione, non lasciandomi mai il tempo di riprendermi da una tortura. Per due volte mi porta in bagno dove mi fa bere la sua pioggia dorata schiacciandomi sulla bocca la fica e facendomi pulire con la lingua prima la sua passera e dopo quello che non sono riuscita ad ingerire. Ma dopo cena raggiunge il massimo del sadismo con una lunga e lenta tortura che non dimenticherò mai. Mi lega i polsi alle caviglie che poi fissa ai bordi del tavolo mentre ho la testa sul pavimento. In quella maniera sono completamente esposta alla sua crudeltà che non tarda a mostrarmi. Prende una grossa candela che mi pianta nel culo e che poi accende lasciando che la cera mi cada sulle palle.
Ma quello che più mi fa male era vedere il suo sguardo carico di rabbia, comincia a masturbarsi mentre mi frusta, ma il suo viso esprime piacere solo nel vedermi soffrire.
La candela impiega un paio d’ore per arrivare al mio buco ormai distrutto e spegnersi riempiendomi di cera bollente facendomi quasi svenire per il dolore.
Solo prima d'andare a dormire si rivolge a me con un minimo di comprensione.
“Scommetto che avresti una gran voglia di farti una sega, non è vero ?” mi chiede quasi sussurrandomelo all'orecchio.
“Sì mia Signora.”
“Però oggi non se ne parla proprio” risponde sadica “Ma se domani farai la brava non è detto che non ti liberi l'uccello per qualche minuto, va bene ?”
“Sì e vedrò d'essere la miglior serva ...