Ancillare
Data: 25/10/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: tittobirba, Fonte: EroticiRacconti
... che escono dal grembiule fino a scoprire il bordo delle calze, l’incedere sculettante in equilibrio instabile con quelle scarpe che andrebbero indossate con un adeguato esercizio pena uno scivolone sempre in agguato,
Si ferma davanti alla mia scrivania – le è piaciuto lo spettacolo Signore?
-Certo mia servetta, ma ora abbassati e metti le mani sul tavolo che voglio conoscerti meglio
Lei esegue, ubbidendo ancora con un lampo negli occhi, appoggiando le mani sul tavolo di fronte a me, il suo bel viso da slava a una spanna dal mio, gli occhi grigi velati dall’accavallarsi delle emozioni, un nasino perfetto, le labbra dischiuse e umide a disegnare una bocca carnosa e ben tagliata e faccio una grande fatica a non ficcarle la lingua in bocca.
I lembi si aprono ulteriormente e lasciano vedere il seno ritto e sodo con i capezzoli turgidi completamente esposti che reclamano un mio riconoscimento, un bacio, un morsetto, una leccatina; il mio sguardo si muove lungo il suo corpo con calma fino al suo pube coperto dalle mutandine che sono giusto all’altezza del ripiano e posso vedere bene i laccetti del reggicalze e la sua carne nuda chiara e appetitosa.
Il suo sguardo è intenso e lascia trasparire una forte eccitazione, io la guardo lungamente scorrendo lo sguardo lungo tutto il suo corpo esposto con molta calma, mi pare di cogliere un aroma di donna in calore e vederla fremere per un brivido che la percorre.
-Va bene puoi andare, grazie
Lei si rialza chiaramente ...
... delusa, prende la tazzina la rimette sul vassoio e fa per andarsene
-Domani ti voglio senza quelle mutandine da educanda !
-Va bene Signore !
È stato da parte mia uno sforzo enorme non saltarle addosso subito ma voglio che la sua voglia salga e diventi per lei un desiderio importante e ben ponderato
-Non ti venga in mente di toccarti stanotte !
-Va bene Signore come vuole lei, risponde lei con lo sguardo basso e la voce sottile che quasi non la sento mentre un ombra di sorriso le muove le labbra.
Durante il giorno successivo ripenso alla situazione e mi domando quali possono essere i prossimi passi per la serata, per poter giocare con lei e capire fino a dove spingermi nel gioco “Padrone-servetta” e alla fine decido di assecondare gli eventi ma mi rifornisco di qualche piccolo gioco che era rimato a lungo nei cassetti della mia camera da letto.
Finalmente alle 5 in punto come si fosse in Inghilterra si presenta nel mio studio portando il vassoio con il caffè la zuccheriera e il bricco del latte. Entra nella stanza fino alla mia scrivania, io faccio finta di essere immerso nelle carte e, quando finalmente alzo gli occhi dalle mie scartoffie rimango piacevolmente sorpreso
E’ nuda, senza reggiseno, senza mutandine, con i capezzoli erti e certamente colorati dello stesso colore del rossetto rosa che le sottolinea le deliziose labbra dal taglio all’ingiù, come se fosse un po’ imbronciata, ha il reggicalze e un paio di calze nere velatissime, i soliti sandali ...