1. Confessioni di incesto


    Data: 22/10/2022, Categorie: Incesti Autore: professionista81, Fonte: RaccontiMilu

    ... tilt. Per non dire di come si presentò vestita; una leggera camiciola da casa con indosso calze collant autoreggenti. Preparato il caffè, si accese una sigaretta, con la richiesta di potersi sedere sulle mie gambe, rassicurandomi di non essere affatto pesante. E così fece, si posizionò con il suo culo tosto sul mio pacco, che nel contempo si era fatto duro sotto il pantalone. E lei come una ragazzina impudica, continuava a parlare del suo corpo mostrandomi le cosce inguainate dalle calze autoreggenti, ed io con il cuore a mille e il cazzo tosto sotto i pantaloni cominciai a perdere il controllo. Incominciai ad accarezzarle le cosce in maniera sempre più esplicita; ella voleva arrivare a questo, e oramai cadute le barriere, mi invitò a spogliarmi dei pantaloni e slip, e mi chiese di vedere il cazzo. Fu molto contenta delle dimensioni dell’ arnese, ma essendo molto maniaca dell’ igiene (fa tre docce al giorno anche per spegnere quei bollori che il suo corpo emana), pretese di lavarmi il cazzo e il culo con le sue mani. Mi trascinò sul bidet, e mentre io le palpavo il culo, lei sotto il getto d’ acqua quasi bollente mi insaponò il cazzo, scapocchiandolo completamente, per poi prendersi cura di lavarmi anche il culetto, visto che, come scoprì più tardi, l’ intenzione era che la sua lingua mi avrebbe esplorato anche lì. Dopo il lavaggio, ricordo che lo prese in bocca incominciando a pompare e a gustare quel cazzo fresco e giovane, odoroso di sapone, che chissà quante volte ...
    ... aveva sognato. La prima volta fu così, e spostatoci sul lettone , le sfilai le mutande, e a cosce aperte incominciai a baciala su tutto il corpo e soffermatomi sul figone peloso incominciai a pennello a farle sentire la mia lingua, sul clitoride e sulla vulva, mentre le mie dita la esploravano sempre più in profondità; colava come una spugna, con umori che a fiotti mi bagnavano il viso fino a colare sul materasso. Lei contraeva il viso , con dei fremiti che la scuotevano a catena come presa da una febbre, gli orgasmi la assalivano a catena senza contenersi né con il linguaggio né con le espressioni di godimento di una vera femmina in calore. Io continuavo a leccarla, e all’ inizio incominciai a penetrarla con la lingua nell’orifizio anale, mentre in un caldo 69 , lei prendeva in bocca il mio cazzo, non trascurando di leccarmi con la sua lingua anche il mio orifizio anale, insalivandolo con autentica dedizione. Tentai di penetrarla, in vagina, ma mi accorsi, che seppure eccitata e lubrificata, provavo difficoltà a spingerlo fino in fondo, in quanto provava “dolore” a sua detta, a cagione della sua ” natura stretta” e del mio arnese ben calibrato. Lei comunque godeva, ma nella mia mente incominciai a pensare che avrei dovuto sondare vie alternative, visto che in vagina godeva di lingua, ma nella penetrazione non raggiungevo la profondità desiderata. Cambiai strategia le avrei preso il culo. Dapprima introdussi un dito, poi due e capii che malgrado fosse vergine analmente, avrebbe ...
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