FUR ELISE DVD capitolo 5
Data: 19/10/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Karina, Fonte: RaccontiMilu
Negli incontri successivi provai gli altri “giocattoli“ ma le mie preferenze si fissarono sul fallo con ventosa che potevo applicare su una qualsiasi superficie liscia come uno specchio o un piatto oltre che contro le piastrelle del bagno, ma prediligevo il plug facile da nascondere, tanto che lo tenevo per la maggior parte della giornata immerso nel sedere. Scoprii quanto fosse bello godere avendolo nell’ano e con le dita malmenarmi il clitoride e raggiungere così l’orgasmo.
Trascorse un’altra settimana che sarebbe noioso raccontare se non che il ripetere degli orgasmi era diventato per me una droga di cui mi accorsi che difficilmente avrei potuto fare a meno. Ero riuscita a padroneggiare i miei muscoli sfinterici tanto che potevo, contraendoli e rilassandoli insieme ai muscoli pelvici, procurarmi degli orgasmi a comando anche mentre camminavo o seduta a scuola o in mezzo alla gente. Sentivo di avere la coscienza sporca, talmente che non andavo più a confessarmi né riuscivo a dire le mie preghiere; mi sentivo depravata, ma di questo non davo la colpa a Ben ma solo a me stessa.
Il mercoledì successivo, eravamo alla fine dell’anno scolastico, faceva un caldo afoso in cui non spirava un alito di vento; percorsi il viale incontro a Ben in un bagno di sudore che il plug che tenevo conficcato nell’ano non contribuiva certo a mitigare. Anche Ben sudava abbondantemente e si faceva aria con il giornale. Notai mentre si detergeva la fronte il suo sorriso particolare, come di chi ...
... sta per fare una sorpresa o uno scherzo. – Ben, andiamo subito a casa, non ce la faccio proprio più. Dissi mentre porgevo la mia fronte per il bacio. Nel fresco della casa, non ci stringemmo come facevamo di solito né ci baciammo per il fastidio di sentire nell’abbraccio i nostri vestiti appiccicati alla pelle, Ci spogliammo guardandoci un l’altra, lui aveva ancora quel sorriso strano fra l’ironico e il malizioso e quando allungai la mano al suo pene, si sottrasse.
Andammo insieme sotto la doccia per toglierci il sudore di dosso poi chiuso il rubinetto ci insaponammo passandoci un l’altra la saponetta fino ad essere ricoperti da una patina bianca e liscia. Era un rito che non mancavamo mai di compiere e che rendeva estremamente piacevole il contatto dei nostri corpi. Adesso si che mi sentivo rilassata; sollevai a lui il viso offrendogli le labbra socchiuse; le nostre lingue si cercarono giocando nelle nostre bocche in schermaglie voluttuose mentre strofinavo le mie tettine contro il suo petto, i mie capezzoli già irti mi dolevano piacevolmente, le nostre mani percorrevano le nostre schiene accarezzandole, accarezzando le nostre natiche, le nostre cosce, poi lui mi fece voltare.
La mia schiena adesso era contro il suo petto, le sue mani accarezzavano i miei seni facendone roteare i capezzoli con le dita e fu mentre i suoi polpastrelli li massaggiavano che mi strappò il primo lamento. – Mhhh Ben. . . D’istinto protesi all’indietro il sedere cercando con esso il suo pene, ...