1. Scambio Culturale – Capitolo 1 – L’arrivo


    Data: 06/07/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Bazinga89, Fonte: RaccontiMilu

    Capitolo 1 – L’arrivo “L’aereo era in perfetto orario. Lei sta bene ed ha una gran fame… o almeno credo. Siamo a casa per le 18. Ti amo“. “Sta attento per strada. Vi aspettiamo“. Mette giù la cornetta e torna in cucina. Mia madre, 48 anni e ne dimostra 30. Follemente innamorata di mio padre da oltre 25 anni ormai e, a quanto ne so, sempre fedele. Tolgo la pausa alla PlayStation e torno a giocare, cercando di assaporare a pieno gli ultimi momenti di libertà. Nel giro di un paio d’ore, infatti, mio padre sarà di ritorno dall’aeroporto con Gabrielle, una ragazza francese che, a seguito dello scambio culturale organizzato dai miei genitori, starà da noi per 3 giorni, mandando a monte i miei piani per l’intero weekend.
    
    Sembrano passati 20 minuti quando sento il rumore della Punto di mio padre parcheggiare nel vialetto di fronte casa. Mia madre corre ad aprire e li sento scambiarsi saluti in una lingua a metà fra il francese e l’italiano. Spengo tutto e vado a porgere i miei omaggi. Devo essere educato e farci amicizia, queste sono le disposizioni “dall’alto“, altrimenti i soldi investiti da mamma e papà per farmi imparare la lingua se ne vanno a puttane…e noi non vogliamo che se ne vadano a puttane, vero Brandon? No, certo. Gabrielle è una bellissima ragazza. 23 anni, un viso pulito, dai lineamenti leggeri e 2 occhi color nocciola che sembrano sorridere. Alta 1,76, come me all’incirca, e di corporatura slanciata e atletica. I capelli sono corti, sbarazzini e le donano molto. ...
    ... Gli abiti estivi non nascondono le sue forme e io non faccio nulla per non notarle. Una terza abbondante di seno e un culetto che risveglia i miei istinti primordiali al primo sguardo. Non che ci voglia molto: ho 18 anni e qualsiasi forma femminile me lo farebbe venire duro per ore.
    
    Saluto e la accolgo con il mio francese impacciato e, dopo dei doverosi convenevoli, la lasciamo sistemare in quella che sarà la sua camera per i prossimi 3 giorni. Lasciandole la sua privacy.
    
    Approfitto per rifugiarmi anch’io in camera e riprendo il mio libro da dove l’avevo lasciato l’ultima volta. Cambio Mondo e mi sperdo in terre lontane e fra antiche guerre medievali, lasciandomi, come sempre, trasportare dalle parole. Vengo bruscamente riportato alla realtà, circa un’ora dopo, dal richiamo di mia madre che mi avverte che la cena è pronta e di andare ad avvisare anche Gabrielle. Ubbidisco. La cerco in camera, ma non c’è e le vado a bussare al bagno da dove sento arrivare il suono del lavandino aperto. Non busso forte, ma la porta, evidentemente lasciata socchiusa, si scosta quel tanto che basta per darmi uno scorcio dell’interno. Quello che vedo mi lascia secco. Gabrielle è nuda, seduta su una sedia dall’altra parte della stanza, intenta a tagliarsi le unghie dei piedi. Deve essere appena uscita dalla doccia. Una gamba, costellata di piccole goccioline, è accavallata all’altra e riesco a scorgere, in parte, il suo frutto proibito. Vado in tilt. Mi blocco. Incapace di smettere di guardare ...
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