Signorile e insolita
Data: 15/10/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... lusingandomi.
‘Grazie, lei ha dei piedi molto belli’ – risposi, mentre riprendevo il massaggio con ambedue le mani.
‘Anche le mie unghie?’.
‘Sono bellissime’. Lei rise.
‘Vorrei un trattamento come questo, però più spesso’.
‘Tutte le volte che vorrà’ – esclamai io prendendo la palla al balzo. Era l’occasione che attendevo per rivederla ancora.
‘Soltanto che non saprei dove potremmo incontrarci nuovamente’.
‘Sei molto gentile, non vorrei però causarti troppo disturbo’.
Lei si era accorta benissimo che desideravo divenire la sua serva, eppure voleva che fossi io a supplicarla per proseguire nell’intento.
‘Nessun disturbo, anzi, ha dei piedi così belli che per me sarebbe un gradevole onore poter diventare la sua donna di servizio’.
In quel frangente mi mancò la parola, in quanto mi ero lanciata troppo in fretta senz’aver formulato prima la frase nella mente. Non potevo certo dirle che avrei voluto essere la sua serva, tuttavia lei in maniera insperata mi venne in aiuto:
‘La mia cosa? La mia massaggiatrice? La mia schiavetta forse?’ – sorridendo. Io arrossii come un pomodoro, però annuii di buon grado approvando appieno.
‘Che brava. Va bene, per me non c’è alcun problema. Possiamo trovarci benissimo a casa mia quando sarò sola’ – annunciò lei, divertendosi del leggero solletico che le procuravo alle piante dei piedi. Per l’occasione mi ripeté dove alloggiava e la fortuna fu dalla mia parte anche questa volta, per il fatto che non abitava ...
... molto lontano da me.
Io mi chiamo Alberta’ – disse, sollevando una gamba e sfiorandomi per scherzo il mento con la punta del piede destro.
‘Marta’ – risposi io sorridendo benevolmente per il simpatico buffetto.
‘Bene, hai un buon tocco, credo proprio che userò spesso le tue mani. Sai, la sera dopo aver camminato tutto il giorno con questi tacchi, spesso mi fanno un po’ male i piedi’.
‘Capisco, in questo caso sarò sempre a sua disposizione’ – affrettandomi nel risponderle.
‘Che cara che sei. Tu sai anche come si curano per caso le unghie? Come dare lo smalto, come pareggiarle in punta, tagliarle e tutto il resto?’.
‘Non sono un’esperta, malgrado ciò proverò con vero piacere’.
‘Imparerai molto presto, giacché è essenziale. Sarai d’ora in avanti la mia manicure, pedicure e massaggiatrice’.
‘E’ un immenso onore’. In quel momento il treno iniziò a rallentare.
‘Questa è la mia fermata’ – disse Alberta.
‘Sì, davvero, di già?’ – ripetei con dispiacere, perché m’infastidiva seriosamente dover lasciar andare via quei piedi in quella maniera.
‘Rimettimi i sandali’ – ordinò lei dolcemente però con fermezza, come se ciò gli fosse dovuto.
In quel contesto mi chinai, raccolsi i sandali e glieli sistemai. Le calzai prima il destro e poi il sinistro. Quando terminai anche con il secondo sandalo avevo ancora il suo piede nelle mani, così m’accucciai in ginocchio e baciai la punta delle dita sperando che lei non s’offendesse. Quando sollevai la ...