1. Signorile e insolita


    Data: 15/10/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Per la precisione, oggi cinque del mese di novembre dell’anno 1999 ho conosciuto la mia prima padrona. Quella mattina, infatti, mi trovavo in treno e stavo raggiungendo l’università, perché dovevo seguire alcune lezioni e incontrarmi con alcuni miei amici. La carrozza era praticamente vuota, nel mio scompartimento c’erano soltanto due persone, io e un vecchio quando lei rapidamente entrò, l’uomo era seduto a un capo dello scompartimento, io viceversa all’altro. La dea salì e si sedette vicino a me sul sedile al di là dello stretto corridoio centrale, giacché notai subito che c’era qualcosa di speciale in lei. Non lo so di preciso, forse era il modo di camminare elegante e maestoso, oppure i capelli lunghissimi e splendidi, poiché tutto in lei richiamava un’atmosfera di grandiosità immensa, di sontuosità imponente.
    
    Lei indossava una gonna nera che le arrivava al polpaccio e una maglia anch’essa di colore nero, ai piedi calzava dei sandali dal tacco altissimo che le lasciavano quasi del tutto scoperti i piedi, alla fine il mio sguardo cadde immancabilmente sulle unghie delle sue mani. Erano lunghe e ordinate nei minimi dettagli dal profilo al colore dello smalto: io gliele osservai per lungo tempo, perché nella carrozza non vi era praticamente nessuno che mi potesse vedere. Lei era voltata verso il finestrino e sembrò non degnarmi della minima attenzione, sennonché trascorsero alcuni minuti durante i quali i miei occhi non si staccarono mai dall’immagine delle sue mani ...
    ... eleganti e dei suoi capelli lunghissimi, poi all’improvviso lei si voltò, io distolsi in fretta lo sguardo dissimulando quegl’istanti:
    
    ‘Ti piacciono?’ – chiese lei.
    
    Reagii un poco stupefatta, perché sapevo perfettamente che mi stava chiedendo il motivo del mio insistente sguardo sulle mani, con tutto ciò in quel momento ritenni più prudente e riguardoso far finta di non capire:
    
    ‘Che cosa dici, scusa?’ – domandai in modo rispettoso celando la tematica.
    
    ‘Dai, non far finta di non capire. Ho visto benissimo che mi stai guardando le unghie da dieci minuti buoni’.
    
    Io rimasi del tutto con la bocca aperta, prevedendo che stesse guardando in direzione della finestra pensando a lungo a quel concetto. Come se m’avesse letto nel pensiero la ragazza indicò con il dito indice della mano destra il vetro del finestrino, poi batté leggermente la punta ben limata dell’unghia sul cristallo:
    
    ‘Sì, l’ho visto dal riflesso sul vetro’. Ero stata meno accorta di quel che avevo previsto.
    
    ‘In effetti, non capita tutti i giorni di vedere delle unghie tenute bene come le sue’ – mormorai io un po’ intimidita dalla circostanza.
    
    ‘Vorresti vederle meglio?’ – aggiunse lei.
    
    ‘Ecco, veramente sì, se questo non t’infastidisce’.
    
    ‘Stai scherzando? Vieni qui davanti a me’ – e m’invitò a osservargliele.
    
    Io mi sollevai e la raggiunsi, eppure già in quel momento mi resi conto di non aver seguito il suo consiglio, bensì d’aver obbedito esplicitamente a un suo ordine, che beninteso non era ...
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