1. 10 - Ancora lui


    Data: 08/10/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Ludovica e Luigi, Fonte: EroticiRacconti

    Visita medica.
    
    Patrizia si stiracchio` e,nel farlo,colpi` duramente il mio viso adagiato sulle sue gambe. Dopo la notte nella quale ero stata la loro concubina , schiava sessuale, mi aveva ordinato di non tornare nella mia stanza a dormire ma di restare ai suoi piedi. Roberto aveva abusato più volte sia la mia fica che il mio retto e Patrizia consumato la mia lingua a leccarla. Quel risveglio col suo scalciarmi bruscamente il viso aveva interrotto il sogno che stavo facendo. Indugiai mollemente , con infinita tristezza, a destarmi e riaprire gli occhi. Avevo sognato Jeff che mi accarezzava il pancione. Ero incinta di lui : mi aveva strappata a Luigi riportandomi da lui a casa. Aveva voluto un figlio e gliene stavo sfornando due, due gemelli. Un maschio ed una femmina. Mi stava torcendo i capezzoli e torturando le tette gonfie di latte. Ne beveva anche mentre mi accarezzava il pancione. Mi pronosticava, prendendomi in giro, che i nostri figli , da grandi, sarebbero stati due dominanti. Io, mostrando un finto broncio, ribattevo che la femmina sarebbe stata schiava come la madre. Ci ridevamo, più innamorati che mai.
    
    "Alzati e precedimi in bagno, cesso: ho impellenza di pisciare!" così mi aveva scosso Patrizia, allontanandomi definitivamente dal sogno. Mi sono alzata e camminavo lentamente mentre ammiravo il corpo di Roberto che dormiva nudo. Notavo la bellezza del suo cazzo adagiato dormiente, su una coscia. Patrizia mi stava spingendo bruscamente per le spalle ...
    ... rimproverandomi di stare tra le nuvole. " Cos'hai stamattina? Muoviti e non sognare. Mi sto pisciando addosso!"
    
    Entrata nel suo bagno personale e distesa supina sul pavimento, anticipando il suo ingresso, stavo preparandomi a ricevere la sua prima pipi`. Si era velocemente accovacciata sul mio viso e la potevo guardare. A pochi centimetri dalle sue cosce potevo ammirarne la vulva cespugliosa e, appena affioranti dai riccioli corvini, quelle grandi labbra carnose. Ero investita dall'odore ficcante della sua fica e me ne inebriai. Aperta la bocca le dissi che ero pronta. Stava tendendo i muscoli pelvici e, timidamente, le labbra si estesero facendosi strada tra quei peli ricci e neri ed appalesandosi nella loro singolare prepotenza erotica. Di lì a poco potevo vedere l' orofizio vaginale aprirsi, come i petali di un bocciolo di rosa: eccitante! Il primo fiotto aveva colpito violentemente la fronte e gli occhi che subito cominciavano a bruciare. Aveva interrotto di urinare per correggere l'inclinazione del bacino e trovare la perpendicolarita`con la mia bocca. Subito aveva ripreso a liberare il flusso e mi riempiva la bocca trovando la giusta cadenza, interrompendo la minzione per darmi il tempo di smaltire tutto, per poi riprendere. Aveva impiegato un tempo che mi era sembrato lungo per svuotare la vescica e le ultime stille le stavo ricevendo una ad una sulla lingua ormai protesa fuori. Mi ordinò di pulirla bene prima di sollevarsi e scavalcarmi. Mentre si allontanava mi diceva di ...
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