1. Sexy Squid Game-Gioco 1 (Seconda Parte)


    Data: 04/10/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autoerotismo Autore: Acchiappasogni, Fonte: RaccontiMilu

    ... su e giù su e giù ad un ritmo via via crescente lungo l’asta con la sinistra e dentro il culo domato con la destra. Avrebbe desiderato una terza mano per sgrilettarsi. Presto a quel culo domato non bastò solo il medio per essere riempito e Jasmine gli concesse generosamente anche l’indice. Servirono due minuti ancora per cuocere a puntino quel nerd col cazzetto. Quando fu sul punto di venire mosse istintivamente il bacino in avanti liberandosi dalla morsa. Quindi Abhay incollò il suo sperma densissimo sulla faccia della biondina che aveva davanti e solo in minima parte il seme finì dentro i contorni del triangolo. Sfinito si abbandonò a terra. “Stupido! Mi farai perdere”.
    
    La metà dell’ora passata e tutti i ragazzi avevano sborrato. Chi più chi meno, quasi tutti fuori dalla figura geometrica: chi a terra, chi dentro la fica della partner e chi sui propri stessi indumenti. Non era semplice controllarsi nel momento dell’orgasmo. Comunque ce ne avrebbero messo per riprendersi. Ora toccava alle ragazze godere e squirtare se ne erano capaci.
    
    Jasmine, intenzionata a giocarsela fino in fondo, vedendosi in netto svantaggio, tirò Abhay per i capelli mettendogli la sua fica davanti. Non aveva concesso a quel poveretto nemmeno un minuto di riposo. Era difficile dire se quell’infoiata fosse più assetata di denaro, sesso o potere. “Forza! Vediamo se sai almeno leccare”. Schiacciò la faccia di Abhay contro il suo pelo e poi contro la sua clitoride. Così forte che quasi non riusciva ...
    ... a respirare. Il poveretto non aveva nemmeno le energie per ribellarsi. Per consolarsi iniziò a concentrarsi sul pensiero che quei sacrifici erano necessari per mettere le mani sui soldi del montepremi. Quei soldi gli servivano per ripagare i debiti di famiglia. Da quando l’attività di famiglia, un negozio di ottica, era fallita la madre quasi non dormiva. Occorreva tenere duro e far buon viso a cattivo gioco ai capricci della pazza. “Lecca!”. Abhay aprì finalmente la bocca, tirò fuori una lingua proporzionata al suo cazzetto e cominciò a lappare. Cominciò ad immaginarsi un cono gelato al posto della clitoride, affinché gli fosse più facile fingere passione. Gli conveniva impegnarsi e intensificare il ritmo delle leccate. Ogni volta che si prendeva una breve pausa dal lavoro di lingua, Jasmine lo spingeva ancora più forte a sé. Dopo qualche minuto e non poche strattonate l’indiano finì quasi per affezionarsi a quel lavoro. Iniziò perfino a svolgere la propria mansione con creatività e zelo: non di rado ora roteava la linguetta per l’estensione della clitoride, cambiava ritmo e direzione, fermava di colpo le leccate e prendeva a succhiare e insalivare ogni angolo. Ad un certo punto ebbe un’idea: perché non ricambiare il dito in culo che poco prima aveva ricevuto? Con una mano prese a massaggiare la coscia della donna che ricambiò quel gesto allentandogli la presa sulla testa. Le gambe di Jasmine erano ben piantate a terra, sulla coscia sinistra aveva il viso di un cane mastino ...