Simona in collegio 1^ parte
Data: 02/10/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: gerake, Fonte: Annunci69
A 15 anni rimasi orfana di mia madre e mio padre prese moglie, adottando anche il figlio sedicenne. Andammo ad abitare tutti insieme nella casa al mare e fu un’estate indimenticabile. Con Giovanni, il mio fratellastro diventammo subito complici. Gli raccontai tutto di me anche le cose più intime e lui fece lo stesso. Parlavamo di tutto ma soprattutto di sesso. Tutto ciò mi procurava diversi sensi di colpa, ma anche profondi stati di eccitazione, che mi spingevano sempre più spesso a dedicarmi a un appagante piacere solitario. In fondo per me era pur sempre un estraneo. Alla fine dell’estate successiva mio padre partì per un lavoro all’estero, il che costrinse la moglie a consigliargli di mettermi in un collegio, affidata alle cure di alcune suore laiche e di uno “strano” prete, che lascerà un segno indelebile sulla mia educazione e sul mio approccio al sesso. Dopo i primi mesi la lontananza da Giovanni e dai miei amici e dalle compagnie maschili iniziò a farsi sentire, mi sentivo in balia di vere e proprie tempeste ormonali, con conseguenti lunghe masturbazioni notturne. Era uno stato d’animo che condividevo con molte compagne tanto che le nostre discussioni riguardavano sempre i maschi, i loro sessi e le nostre vagine ancora vergini. Inoltre, la presenza di un collegio maschile, situato nell’altra ala del ns. convitto, era diventato il nostro principale turbamento quotidiano.
All’improvviso, un giorno la caldaia si guastò e la madre superiora mi ordinò di andare da padre ...
... Sebastiano. Entrata in canonica udii dei lamenti e capii subito che erano gemiti di piacere. Anche se la porta dell’ufficio del prete era socchiusa potei vedere chiaramente l’uomo con i pantaloni alle caviglie e un poderoso cazzo grosso e tozzo, magnificamente segato e leccato da Filomena, una giovane novizia dai lunghi capelli rossi, accovacciata sui talloni, la tonaca bianca sopra i fianchi, le cosce spalancate e la sua mano che scavava dentro la sua fica, sotto la guida esperta dell’uomo.
La giovane suora doveva avere almeno 18 anni; era coinvolta in quel meraviglioso pompino con il cazzo ingoiato fino a farlo sparire. La sua mano, inoltre, sembrava muoversi sempre più rapidamente e iniziò a rantolare per il piacere. Padre Sebastiano le raccolse i lunghi capelli in una coda e iniziò a scoparle la bocca, ordinandole di ingoiare il cazzo e apostrofandola con “brava la mia cagnetta”. Filomena stava per raggiungere il suo orgasmo, il prete, quindi, la fece alzare le aprì la tonaca sul davanti scoprendo i seni rigogliosi e con i capezzoli turgidi e la fece piegare sul massiccio tavolo che fungeva da scrivania. Le passò del cordone ai polsi e li legò ai piedi del tavolo; poi le alzò la tonaca fin sopra i fianchi e le assestò una bella manata sui glutei, lasciandole i segni delle dita sulla carne bianca. Continuò così per quasi un minuto, sfregandole, nel frattempo, la grossa cappella sulla fessura, fino al clitoride, masturbandola così. La novizia, ora, urlava e lo incitava ...