1. Il cantante e la vicina di casa – La prima notte di fuoco


    Data: 27/09/2022, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Predator1969, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo essere stato gratificato da quel trattamento, volevo che anche Simona avesse la sua parte.
    
    La feci distendere sul divano, liberandola dai pantaloni e dai collant. Presi a baciarle le gambe, dalle caviglie salendo sino alle cosce ed al loro interno dove sostituì le labbra con la lingua, arrivando all’inguine. Più salivo e più percepivo il profumo della sua femminilità che stava raggiungendo picchi estremi. Prova ne era il suo tanga visibilmente bagnato ed il suo respiro che si faceva sempre più affannoso.
    
    Devo ammettere che mi stavo divertendo a farle i dispetti, facendole credere che mi stavo apprestando a raggiungere la sua più profonda intimità, per poi allontanarmene. Forse, inconsciamente, stavo vendicandomi per come mi aveva trattato all’inizio. Un comportamento, il mio, che però non brillava per intelligenza: se da una parte infatti, le facevo dispetto, dall’altra lo facevo anche a me, privandomi di qualcosa che desideravo con tutte le mie forze.
    
    Fu lei ad interrompere il gioco, scostandosi il bordo del tanga con le dita, afferrandomi con decisione per i capelli ma senza farmi alcun male e mettendo la mia bocca sull’ingresso del suo scrigno magico. La leccai senza tralasciare nulla di quella parte del suo corpo ed i suoi mugolii, accompagnati dagli umori che fuoriuscivano dalla sua intimità, dimostravano quanto le stesse piacendo. Stimolandole poi il clitoride, reagiva come se fosse stata colpita da una scarica elettrica, tremando per brevissimi ...
    ... istanti.
    
    Il suo coinvolgimento era inebriante: sarei potuto andare avanti per interminabili minuti a leccarla, morderla dolcemente, baciarla e ricevendo in bocca tutto il suo nettare.
    
    “Ti voglio!”, mi disse. Credo che in quel momento non avrebbe potuto usare parole migliori. Mi sdraiai su di lei, facendole sentire la mia erezione sulle labbra della sua prelibatezza che percorrevo con il glande dal basso all’alto e viceversa. Un gioco che la stava facendo impazzire. “Sei cattivissimo, però…” ed aggiunse: “Ho detto che ti voglio!”. Su quelle parole afferrò il mio membro e senza alcuna esitazione lo fece sparire all’interno del suo scrigno. Cominciai a muovermi dentro lei con studiata lentezza. Volevo che godesse di ogni singolo istante e lo volevo anch’io. La posizione ci dava possibilità di guardarci negli occhi e baciarci con travolgente passione, rivolgendoci vicendevolmente le frasi che gli amanti si dicono in quei momenti. Le mie mani stringevano le sue quando non si dedicavano al suo prorompente seno.
    
    Quanto tempo trascorse non saprei dirlo: i parametri spazio-temporali erano saltati per me come per lei. Non c’era luogo, non c’era tempo: c’eravamo solo io e lei, travolti dai nostri sensi e tanto ci bastava.
    
    Raggiungemmo l’orgasmo contemporaneamente, miscelando i nostri fluidi corporei come i distillati di un cocktail uscito dalle mani del Dio Eros.
    
    Restammo abbracciati a lungo, l’uno sull’altra. Nessuno di noi due voleva spezzare quell’incantesimo.
    
    La mia erezione ...
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