1. Mio marito e i nigeriani


    Data: 24/09/2022, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Cuckold Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: Brendan, Fonte: RaccontiMilu

    Sono tre anni che sono sposata con Paolo, eravamo compagni di scuola alle superiori, ci siamo messi insieme a sedici anni e da allora non ci siamo più lasciati. Ultimamente il rapporto tra noi due si è un pò deteriorato, quelli che che un tempo erano lati del suo carattere che amavo ora li trovo quasi insopportabili. Paolo è un ragazzo esile, è appena più alto di me, che certo non sono una stangona, dai tratti delicati e gentili. Il suo carattere rispecchia perfettamente l’aspetto, mai una parola fuori posto, mai un gesto scortese, purtroppo anche a letto è sempre irreprensibile. Con gli anni sono diventata una donna con grandi curiosità e voglie di sperimentare nuove sensazioni che lui non può o non vuole soddisfare. Ho avuto molte occasioni di tradirlo, capisco da certe occhiate che gli uomini non apprezzano solo il mio viso grazioso da ragazzina, ho solo ventiquattro anni, ma anche il mio corpo, il sedere tondo e soprattutto il grande seno, porto la quarta, però ho sempre rifiutato ogni avance, anche femminile. Ieri notte c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, avevo iniziato a leccare il membro, che dopo minuti di grande impegno era ancora floscio, Paolo aveva borbottato che era stanco e si era girato. Ho passato la notte insonne architettando la vendetta. La mattina mi saluta, sarà via tutto il giorno e di non attenderlo a cena, arriverà sul tardi, è sabato ed io ne approfitto per un salto dall’estetista e dalla parrucchiera. Torno a casa tutta ...
    ... depilata, per la prima volta anche il pube, unghie rosso fiammanti e morbidi ricci biondo scuro, faccio una lunga doccia bollente ed è già ora di cena. Sono così eccitata che ho lo stomaco bloccato, indosso una microgonna inguinale, una camicetta legata in vita che mette in mostra tutto il petto senza reggiseno e un paio di scarpine tacco dodici. Sono abbastanza zoccola, penso. Duecento metri da casa c’è il bar ritrovo dei nigeriani del quartiere, la mia meta, non faccio in tempo ad entrare che un bellissimo ragazzo, una statua bronzea, ben vestito mi ferma e mi invita a bere qualcosa, ringrazio ma rifiuto, non è il mio obiettivo. Entro e seduto al bancone c’è il candidato ideale, mio siedo al suo fianco, è una montagna di muscoli, il viso segnato da qualche malattia della pelle, dalla maglietta capisco che è un facchino e deve avere staccato da poco senza farsi la doccia. Sorrido.
    
    -Non mi offri una birra ?
    
    -Vuoi grande ?
    
    – Molto molto grande.
    
    Beviamo e si presenta, si chiama Prince e ha quarant’anni, guarda le mie mani e nota la vera.
    
    – Sì, sono sposata.
    
    – Tuo uomo non dispiace dove vai sola ?
    
    – Mio marito non è geloso, è un pò freddo.
    
    – Anche picolo.- ride rumorosamente.
    
    – Tu invece grosso.
    
    -Molto groso.
    
    Mi prende una mano e la porta sui suoi genitali, palpo e posso immaginare le dimensioni eccezionali, al pensiero un sottile filo di bava mi scende dall’ angolo della bocca, ma al tempo stesso resto interdetta. Prince comprende la mia espressione ...
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