1. Purghe al penitenziario


    Data: 22/09/2022, Categorie: Feticismo Voyeur Autore: colomboo, Fonte: xHamster

    Quando il clisterino entrò nel sedere rimase paralizzato dalla sensazione di invasione e brucione, contrasse le natiche ancora rosse per le sculacciate che l'infermiera del penitenziario aveva dovuto infliggergli perchè finalmente stesse fermo, e la smettesse di opporsi alla purga. Era stato ricoverato per una forte influenza e l'allettamento l'aveva reso costipato. Dopo i fatidici cinque giorni senza scariche toccava la prima peretta al glicerolo e malva, che nel suo caso venne somministrata sulle ginochhia dell'infermiera. La sua espressione andava dallo sdegno all'imbarazzo e infine alla frustrazione e resa. Quel ragazzone alto e grosso, con le natiche cicciotte, assai temuto dagli altri detenuti, ora doveva piegarsi al volere di una donna di mezza età che gli arrivava al petto. Eppure era forzuta, l'infermiera! Dal momento che dopo mezz'ora ancora non aveva ancora un vero stimolo, lo manovrò fino a farlo posizionare col sedere bello alto e la testa sul cuscino. Poi una peretta arancione già piena di acqua e sapone di marsiglia, e senza lasciargli il tempo di dire "non voglio" infilò la punta bianca nell'ano, reso ben visibile dalla mano che separava le natiche, e con un singulto lui sentì immediatamente l'acqua saponata invadegli nuovamente il retto, e un po' più in sù. Quando l'infermiera gli somministrò la seconda pera, piagnucolò come un bambino grande.
    
    Ma per la suppostona della sera, di tachipirina 1000, non disse nulla. Alzò il sedere e lasciò che gli infilasse ...
    ... la supposta appena quel tanto perchè quella riuscisse a superare lo sfintere.
    
    Aveva intuito che non era aria, non ce n'era di sfuggire alle cure. Se un'ifermiera era in difficoltà, chiamava un collega uomo e con il suo aiuto ti costringeva alla "posizione", sempre col culo in su, ben esposto a tutti quelli che entravano nella stanza, tra i quali era arrivato, per fermarsi, un altro detenuto. Doveva subire un trattamento di sblocco, sfortunato!
    
    Quindi toccava prendersi nel culo supposte e clisteri, dita unte e termometri, che non toccasse anche la rettoscopia!
    
    Con questo spirito, rassicurato dal fatto che stessero per dimetterlo, sopportò quell'ultima suppostona di tachipirina 1000, quelle dell'esercito.
    
    La mattina successiva fremeva per essere dimesso. Ma la cosa fu ritardata da un imprevisto medico.
    
    O meglio, da un falso fuori programma del servizio sanitario, determinato - per così dire - dal protocollo nazionale sulla sicurezza e la salute dei detenuti. Dissero a Juri, era questo il suo nome, che la sua dimissione sarebbe stata posticipata dal momento che il giorno dopo, in tutti i centri detentivi dello stato, sarebbe stato dato il via al check-up del colon-retto. Dal momento che si trovava già lì, avrebbero cominciato con lui di primo mattino. Digiuno fino al giorno dopo, e poi alle 7:00 preparazione all'esame. Chissà! forse non sarbbe stato proprio il primo, infatti il suo esame era previsto per le ore nove.
    
    E così, in ansia per l'esame del giorno dopo, ...
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