Venduta come una Puttana nei cessi
Data: 14/09/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: manupicco, Fonte: RaccontiMilu
... una puttana da marciapiede. – Sei uno stronzo! – mormorai rabbiosa all’orecchio di Marco. – Si, lo so. – rispose senza scomporsi. – Sei anche un gran porco! – Aggiunsi a denti stretti. – Vero! E questo ti piace un sacco. – gli avrei cavato gli occhi. – Sei una merda! – rincarai – Poi, io, in tre non l’ho mai fatto. – – Tranquilla sono solo due. Io non partecipo. – – Ma sei pazzo? Vuoi lasciarmi sola nelle mani di..di questi maiali? – – Beh! Sai, qualcuno deve pur fare da palo lì nei cessi. Vabbè che è l’ultima corsa del metrò, ma non si sa mai che arrivi qualcuno che gli scappa di pisciare. Poi loro hanno pagato, non sarebbe corretto. – – Cazzo! Sei un pappone schifoso. Dovevi avvertirmi di questa cosa. – – Dai, lo sai, non c’era tempo. Ho avuto un lampo di genio e ho agito d’istinto. – Rise, allegro e soddisfatto come se avesse compiuto un’impresa di cui essere fiero. – Poi, ragiona: se te lo avessi detto, non ci sarebbe stata sorpresa. – Che figlio di puttana! Lo detestavo con tutta me stessa. – Sei un fottuto rotto in culo. Ti odio. – Mi prese il mento tra le dita con una carezza gentile e mi guardò negli occhi con tenerezza. – Dai micetta, fai la brava. Ho tanta voglia di vederti fare la porca con due così rustici. Mi arrapa da matti. – Mi bacio le labbra con tenerezza soave. – Dai ti prego, fai la maialina, fallo per me, lo sai che ti amo. – – Scese a baciarmi languidamente il collo: un succhiotto che avrei dovuto nascondere con un foulard l’indomani, per non fammi ...
... sgamare dai miei. – Depravato! Questa ma la paghi! Giuro! – – Si troietta, però adesso, visto che pagano loro, tu gli ciucci un po’ il cazzo e ti fai riempire la fica da brava. – Rise di gusto. – Vaffanculo! Sei un pervertito. – – Non c’è dubbio amore. Ma so che farai del tuo meglio, perché sei tanto troia dentro e lo sai meglio di me. – Il convoglio decelerò, la fila continua di luci lungo la galleria presero a distinguersi, con intervalli sempre più lunghi. Il fischio prolungato della frenata annunciò la nostra fermata: eravamo a Pero..Arrivammo alla stazione della stazione della metro e
Smontammo sulla banchina, poi salimmo per le scale che portavano al mezzanino superiore. La stazione appariva deserta e silenziosa, nella luce cruda dei neon ci muovevamo rapidi e circospetti come fantasmi. Marco faceva strada con sicurezza, conosceva bene il posto, il maiale. Lungo la parete alla nostra destra si apri un lungo corridoio. Un cartello con grafiche scolorite segnalava l’accesso ai bagni della stazione. Piastrelle, un tempo bianche, ora simili nella tinta alle pareti di un obitorio, rivestivano l’ambiente fino a due metri da terra. Una processione di neon polverosi ci guidarono ai cessi degli uomini. I due grezzi allungarono mani ansiose, facendole correre sulle natiche, pizzicando e tastandomi il seno. L’interno presentava una fila di orinatoi a parete e gabinetti alle turca sul fronte opposto. Centinaia di graffiti osceni tatuavano le pareti fino all’altezza permessa dalla ...