1. Venduta come una Puttana nei cessi


    Data: 14/09/2022, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: manupicco, Fonte: RaccontiMilu

    ... la leccai guardando Marco negli occhi. – Troia, succhiacazzi. – disse sorridendo. – Si, pappone e guardone. – risposi sorridendo a mia volta. I due stranieri si ricomposero alla meglio, pagarono la marchetta e si dileguano verso l’uscita. Avrebbero avuto molto da raccontare di quella notte, al loro ritorno in patria. Io e Marco restammo soli, lui tirò fuori un pacchetto di Kleenex e mi aiutò a detergermi dallo sperma e le secrezioni, mi sentivo addosso un odore di sesso che neppure una puttana da casino doveva avere mai sentito. – Ti è piaciuto vero? – sorrise e mi passò un dito sulle labbra, aveva un tono protettivo, quasi paterno. – Sì, brutto bastardo e molto anche. – risposi, col broncio da bimba troia indispettita. – Non ne dubitavo. – replicò lui appallottolando i fazzolettini sudici. – Ho la figa rovinata, non mi potrai più scopare per almeno due settimane. – – Dai rivestiti, che cerchiamo una cabina telefonica e troviamo un taxi per andarcene. – Mi scappava di fare pipì, quindi entrai in una cabina con la turca dove scaricami e mi appartai per farla. La porta era aperta, Marco di fuori mi osservava compiaciuto. – Toccati un po’, mentre la fai. – mi disse. – Che porco depravato che sei. Ma non ti basta mai? – mi venne da ridere di gusto. Allargai le cosce e mentre le prime gocce stillavano, mi massaggiai le grandi labbra ancora dolenti per la performance subita, la sentì scorrere piacevolmente calda tra le dita. – Trattienila, falla lentamente, mi piace guardarti ...
    ... mentre pisci e ti tocchi. – – Sei troppo maiale amore…Tu sei malato. – esclamai. – Anche tu ti difendi bene tesoro. – Un sorriso perfido, di irresistibili denti candidi gli illuminò il volto. Trattenni il getto rallentandolo e mentre lo facevo portai la mano dietro e mi infilai due dita nell’ano. – Scommetto che così ti piace di più? – dissi provocante. Lui si avvicinò e quando terminai mi fece voltare e poggiare al muro con le mani. Si inginocchiò alle mie spalle, mi dischiuse le gambe: sentì la sua lingua penetrare la corolla orlata dell’ano, dopo averla insalivata si raddrizzò, poi la sua cappella turgida si appoggiò al mio sfintere e con lentezza venne inghiottita dal mio budello. – E’ tutta la sera che ho voglia di farti il culetto porcellina mia. – Mi leccò sensualmente la nuca e ghermì le tette con le mani, sentì i suoi testicoli sulle natiche mentre sprofondava in me fino a premere il pube contro il mio coccige, ansimando mi mormorava irripetibili porcate nell’orecchio. – Troia, pompinara, sfogacazzi, cagna, ciucciatrice di sborra. Ti sto sfondando il culo! – Muovevo i glutei per accompagnare la penetrazione che entrava e usciva lenta dal mio intestino. Con le gambe che mi reggevano a stento, mi abbandonai contro la parete che avevo davanti a ricevere quegli assalti,. Mi colse il nuovo orgasmo: venni squirtando ciprigno e schizzi di orina tra le cosce. Venne anche lui, esplose assestandomi colpi animaleschi, fu un clistere di sperma bollente. Restammo ansanti e stremati: ...
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