1. Alessandra e la gara delle Dee


    Data: 08/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu

    ... improvvisamente piovuto. Continuò quindi a recitare la parte di Alessandra in maniera impeccabile. A: ‘In che senso Padrona?’ R: ‘Nel senso che non conviene pulire il cesso se bisogna usarlo ancora, non ti pare?’ A: ‘Ok, allora andrò a pulirlo dopo, vada pure con comodo!’ R: ‘Che fai Troia, mi dai il permesso di andare al cesso? Mi dai degli ordini? A Casa mia? SEI TU IL MIO CESSO sordida manifestazione subumana, la tua massima aspirazione &egrave vivere solo grazie alle escrezioni del mio corpo!’ E, come a voler ribadire il concetto, raccolse in bocca quanta più saliva poté avendo cura di raschiare dalla gola tutto l’eventuale catarro e sputò con violenza in faccia alla sottomessa. Poi, con gran sorpresa di Giuliano, si alzò dal divano calpestandogli la gola e scomparve in cucina. A: ‘Padrona mi perdoni, non intendevo assolutamente mancarLe di rispetto! Volevo solo ribadire che” Ma, mentre parlava, capì che stava solo perdendo fiato: Roberta non la stava ascoltando. Persino Giuliano si trovò per la prima volta spiazzato. Aveva chiaro nella testa cosa sarebbe successo di lì a poco e la cosa lo stava facendo impazzire di desiderio ma, al contempo, non era più così sicuro che avrebbe retto. Che sarebbe riuscito ad obbedire. Come avrebbe potuto riprendere la vita di tutti i giorni una volta spogliatosi delle vesti di Alessandra? Roberta gli credeva ma quanto sarebbe riuscito a mantenere la recita? E poi’ lui sapeva che era tutta finzione! Si sarebbe sentito un cesso? Cosa ...
    ... sarebbe potuto succedere il giorno in cui Roberta, ancora assieme a lui o magari dopo che si fossero lasciati, avesse scoperto la verità? Cosa’ Tutti questi pensieri furono interrotti dalla visione di Roberta che fece la sua ricomparsa nell’ampio soggiorno con un imbuto in mano e un sorrisetto stampato nel volto che non prometteva nulla di buono. R: ‘Dato che non ti &egrave chiaro il concetto di ruolo sociale, ho deciso di aiutarti a capire” A:’ Cosa? No no no no Padrona, no, la prego!!!’ R: ‘ahahahah ma vedo che capisci al volo, brava Alessandra!’ A: ‘Padrona, glielo giuro, faccio tutto quello che vuole ma non” Roberta saltò a piedi uniti sulla pancia del fantoccio che, per l’impatto si dimenò sotto i suoi piedi alzando gambe, bacino e volto. R: ‘Zitta! Apri la bocca!’ Disse abbassandole la testa ansimante col piede e avvicinando l’imbuto al suo volto. Poi, considerando quanto la serva aveva appena detto ‘ma tanto fai già tutto quello che voglio ahahahah, cosa ci guadagno a non farlo scusa?’ A: ‘Giuro che ho capito qual &egrave il mio posto nella Società! Non ho bisogno della lezione’ R: ‘Ma, vedi cara’ il bisogno ce l’ho io’ non sto sprecando tempo a spiegarti le cose, sto solo per usarti! Avanti, spalanca quel cesso di bocca’ A: ‘Padronaaaaa’ Un severo e doveroso pestone dato di calcagno le colpì l’ombelico spezzandole nuovamente il fiato. ‘Adesso taci o giuro com’&egrave vero Dio che ti ci cago in quella cazzo di bocca!’ Alessandra sgranò gli occhi per il terrore e obbedì ...
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