Sei amiche in videochat – capitolo 7 di 9
Data: 07/09/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... quel gruppo di ragazze che l’avevano sempre considerata fino ad un certo punto, dopo un profondo sospiro che ridonò il normale colorito al suo viso, concesse di condividere la sua esperienza: – D’accordo. Avevo passato la mattinata a riordinare le idee e a preparare una sorta di scaletta riguardo a quando avevo fatto l’amore con un amico di mio cugino che credo possa essere interessante, ma… – si interruppe un istante, come se stesse cercando le parole più adatte, poi continuò: – Mi spiace che tu l’abbia scoperto, Chiara, e sono desolata che tu possa considerarmi una… una cagna in calore – e pronunciò quelle parole abbassando un po’ gli occhi quanto la voce, – ma è da tempo che sono innamorata di tuo fratello. L’unico motivo che mi ha sempre impedito di approcciarmi a lui non era tanto la timidezza che complica la mia vita quanto il fatto che, finendoci a letto, sarebbe un po’ come tradire la nostra amicizia. La mano che tamburellava sulla scrivania al ritmo del suo cuore si fermò a metà di una ripetizione, con le dita medio e indice ancora sollevate quando Chiara sbottò: – Però te lo sei scopato ugualmente, cagna. – Ma finiscila! – esclamò Anna, divertita. – Tuo fratello necessita del tuo consenso scritto per infilare la sua minchia dove ha voglia? – Mi chiedo se è gelosa o invidiosa, ma non capisco di chi dei due coinvolti nella scopata – disse Arianna, sogghignando. Chiara maledisse tutte loro, ma come nel caso del racconto di Beatrice, doveva ammettere di non avere la ...
... forza di abbandonare la videochat perché, se non le era possibile essere posseduta da suo fratello, non poteva negare che ascoltare, seppur con la morte nel cuore, una troia che ne narrasse le gesta era il massimo a cui potesse aspirare. – Non dare ascolto a quella noiosa, Cecilia – raccomandò Helga con la sua fastidiosa voce ma, sebbene le sue parole fossero rivolte alla ragazza che quel giorno aveva il compito di raccontare, sembrava a Chiara che stesse guardando lei con un barlume di derisione nei suoi occhi. Forse spinta dai continui incoraggiamenti delle ragazze, forse solo desiderosa di raccontare al mondo di un’esperienza che portava nel cuore, Cecilia, dopo l’ennesimo, profondo respiro, iniziò a raccontare, mentre i ghiacci sulle montagne alle sue spalle luccicavano nel sole di agosto e una leggera brezza accarezzava e giocava con le sue ciocche castane nel frinire delle foglie delle piante attorno a lei. – Allora… era il pomeriggio noioso di una domenica dell’aprile appena trascorso che stavo passando al pub vicino a casa mia. Non sono un’amante dei locali, ma la domenica, tra mezzogiorno e le sei, nel pub non c’è quasi mai nessuno e mi piace trascorrerlo con un libro ed un bicchiere di aranciata, mangiucchiando un cestino di patatine unte, fritte al momento. La domenica mi piace togliermi un capriccio. Quel pomeriggio avrei potuto passarlo anche a casa, visto che i miei non c’erano e la tv sarebbe rimasta spenta, ma non mi andava di restarmene rinchiusa tra quelle ...