Primo incontro
Data: 04/09/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Alberto.vic.thi, Fonte: RaccontiMilu
... “Non sono una troia!” pensò.
Lui però continuava a fissarla con fare sicuro, arrogante e si avvicinò all’orecchio di Maria:
Era un ordine chiaro. Dentro la mente di Maria iniziarono a vorticare frasi come “ti piace essere trattata così”, “conoscere meglio te stessa”,”capire cosa sei”. Senza rendersene conto le sue gambe scattarono dopo le parole di Alberto e si avvio verso la toilette. Entrò e chiuse la porta. Si sedette e si mise la testa fra le mani. Continuava a bisbigliare fra sé: “Cosa sto facendo?? Cosa sto facendo??”.
Doveva controllare, doveva capire se quello sconosciuto aveva ragione. Fece scendere la mano sotto gli slip e trovò un lago……aveva ragione lui…..maledetto! Non riuscì a resistere, iniziò ad accarezzarsi, non ricordava di essere mai stata tanto eccitata. Avrebbe voluto farsi scopare lì in quel bagno come una troia, si sentiva una zoccola….
Cominciava a gemere, probabilmente la sentivano anche fuori dal bagno. Poi un pensiero balenò nella mente di Maria: “Mi sta aspettando al tavolo, cosa faccio?”. Voleva godere, ma non voleva far aspettare Alberto. Non ci pensò ulteriormente strinse gli slip con la mano destra prestando molta attenzione a fare in modo che non si vedesse cosa stringeva nella mano ed uscì dal bagno.
Torno al tavolo, Alberto aprì la mano in attesa di ricevere quanto richiesto e Maria poso le sue mutandine fradicie sul palmo della sua mano. Alberto sorrise nuovamente e disse:
Maria si vergognava di come ...
... si rivolgeva a lei questo sconosciuto, ma ormai era innegabile, era in suo potere e lui poteva chiamarla come voleva.
Maria non sapeva cosa dire, quelle parole la offendevano, “io non sono la schiava di nessuno” avrebbe voluto urlare, ma in realtà restò in silenzio e sentiva che in realtà quelle parole la stavano portando verso un’eccitazione che non riusciva più a controllare. Era vero, avrebbe fatto qualsiasi cosa quell’uomo le avesse chiesto, il suo corpo gli apparteneva…..come avrebbe voluta essere punita e poi scopata….
Alberto si alzò e se andò lasciandola eccitatissima ed incapace di proferire parola. Non aveva più fame, chiese il conto al cameriere, pagò e tornò al lavoro.
Fabiana la vide rientrare accaldata e le chiese:
Maria si avviò in bagno, chiuse velocemente la porta ed infilo subito due dita dentro la vagina…..non ce la faceva più….voleva godere….come la cagna che si sentiva di essere in quel momento.
La sera tornò a casa. Non faceva che pensare all’incontro con Alberto, le sue parole si erano annidiate dentro la sua mente, non riusciva a non pensarci e continuava ad eccitarsi…..continuava a toccarsi in bagno, come una ragazzina……
Era inutile non poteva resistere, aveva ragione Alberto, quella era la sua natura, lui lo aveva capito molto prima di lei.
Il giorno successivo andò come sempre al lavoro, prese il telefono e scrisse il messaggio:
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