1. Voglio che mi scopi


    Data: 01/09/2022, Categorie: Sentimentali Autore: QuiFlaminia, Fonte: EroticiRacconti

    Ci vorrebbe una sezione confessioni, oppure fantasie; questa probabilmente non è la categoria giusta, né in realtà il posto giusto, ma è il solo che ho per parlarti di quell'unico argomento che non abbiamo mai toccato. Anche se magari non la leggerai mai, pubblicare questa confessione è il mio modo per aprirmi, punirmi, umiliarmi, raccontarti le cose che non ho avuto il coraggio di dirti prima. E per lasciarti andare. Se ti ricaccio nelle mie fantasie, magari smetto di amarti.
    
    Tutti i rapporti che costruisco nella mia vita si basano su una forma di squilibrio. L'ho capito ripensando a come, da piccola, costringevo la mia migliore amica a giocare alla principessa e alla schiava. Mi piaceva vederla accatastare delle sedie e sedersi sul suo alto trono di plastica mentre io dovevo obbedirle in silenzio dal basso. Quando proponeva di scambiarci i ruoli, perdevo subito interesse nel gioco. Prima ancora dei porno, i film in cui erano presenti punizioni e i libri di Anaïs Nin comprati di nascosto mi hanno fatto scoprire che ci si può bagnare anche tra le gambe. Mi masturbavo senza sapere cosa stessi facendo, ma mai sotto le mutande. Non lo faccio nemmeno ora. L'ha fatto la mia prima ragazza per la prima volta, mi ha messo più volte le dita dentro. Non ricordo di aver avuto mai un orgasmo con lei se non quando una volta, dietro un muretto in pieno giorno, mi ha scopata senza lasciarmi modo di far altro che subire la sua eccitazione. Niente baci, niente dolcezza, solo i jeans ...
    ... sbottonati e la pelle contro la superficie ruvida del muro. Non ho mai avuto il coraggio di chiederle di sperimentare qualcosa. Eravamo inesperte e io poco collaborativa a letto. Accadeva tutto nella mia testa e non con lei. Con la ragazza che prendeva il mio stesso autobus, con il vicino di casa, con il professore di letteratura francese, con un tizio sul treno che mi avrebbe probabilmente fatto schifo in un'altra circostanza. Un collega mi ha chiesto di uscire, mi ha detto che non era come gli altri, che non gli interessava scoparmi e basta, voleva una cosa seria. Io mi sarei solo fatta scopare e lui nemmeno mi piaceva. L'unico da cui volevo qualcosa di più eri tu, e non ti ho mai avuto, in nessun modo. Mi ricordo che dopo una serata passata a guardare insieme le partite il mio vestito aveva assorbito il tuo odore. Ci avevo sepolto dentro la faccia per ore, come una ragazzina patetica. Avevo pensato: ecco, ora puoi farmi qualsiasi cosa, prendermi in qualunque modo, rigirarmi a tuo piacimento. Ragazzo pulito, colto, cocco della mamma; voglio inginocchiarmi tra le tue gambe e farti dimenticare le buone maniere. Tu puoi infilare le tue dita dove vuoi. La prossima volta mi gioco il culo sul risultato della partita, che la mia squadra perde sempre contro la tua. Voglio che mi pieghi a novanta lì davanti al televisore, mi umili e me lo metti dentro come accade sempre ai miei in campo al novantesimo. Sono anni che cerco qualcuno che mi domi, qualcuno a cui arrendermi, che mi leghi, mi ...
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