Benedetto Whatsapp vol. 6
Data: 01/07/2018,
Categorie:
Voyeur
Autore: Electronic83, Fonte: EroticiRacconti
Passarono mesi da quell’ultima avventura che potremmo definire on-line.
Ogni tanto continuavo a controllare il whatsapp di mia moglie ma nulla di che… Qualche messaggio un po’ personale, intimo, in un gruppo di amiche/colleghe tipo quello di una certa Giulia: “Ieri sera si è addormentato alle 9 e mezza… Dall’ultima scopata saranno passate tre settimane. Avevo la bertolda in fiamme, una voglia matta. Ma mi sono dovuta arrangiare, cheppalle guardate… Meno male che hanno inventato il silicone!”, “Seh, meno male che c’è Gianni vorrai dire…” ha continuato Marina, seguito da una serie di emoticons tra cui melanzane e gocce. Laura mandava emoticons di risate ma non interveniva molto spesso, sembrava volesse mantenere comunque un certo distacco, una certa privacy. La cosa cominciò ad annoiarmi un po’, lo confesso, e quindi decisi di scollegare il mio cellulare da quello di mia moglie.
Arrivò luglio, la nostra regione divenne gialla. Tra vaccini, caldo e mascherine, la pandemia sembrava essere in fase decisamente calante e la vita ricominciava più o meno come prima. Ci sbagliavamo, ma nessuno lo avrebbe saputo per almeno altri 5/6 mesi.
Un pomeriggio verso le 15.00 rientrai a casa. Parcheggiai nel mio posto auto e in quel momento arrivò anche Roberto mio figlio.
- “Hey giovanotto? Tutto ok? Come mai a casa? Non avevi da fare all’università?”
- “No, oggi dovevo finire una tesina con Marco, ma alle due quando ci siamo messi mi sono accorto che avevo dimenticato la ...
... chiavetta con tutti i file nell’armadietto in facoltà. Quindi sono corso a prenderla. In settimana devo consegnare e sono in ritardissimo”.
- “Ok, ma Marco che c’entra?”
- “Gli ho chiesto una mano, lui è molto più veloce nella fase di impaginazione, inserimento foto, grafici… Solo che senza chiavetta non potevamo fare un cass…”
- “Quindi sta per arrivare?”
- “No, è già su.”
Mi sentii un po’ strano. Marco, il ragazzino che mia moglie che aveva usato per un po’ di tempo come una sorta di toy boy era rimasto, per non so quanto, in casa solo con la mia signora.
Salimmo le scale e Roberto inserì la sua chiave ed entrò per primo. Quasi senza salutare corse in camera. Io entrai subito dopo e mi tolsi le scarpe. Andai in cucina e vidi Laura in piedi appoggiata al lavandino con una tazzina di caffè fumante. Parve sorpresa di vedermi.
- “Ciao! Già a casa?”
- “Ciao, si. Oggi pomeriggio devo solo partecipare a una videoconferenza che posso seguire tranquillamente da remoto.”
- “Vuoi un goccio di caffè? Ne è avanzato.”
- “Si grazie.” Poi abbassando il tono della voce chiesi: “Ma c’è Marco?”
- “Si, guarda… Quello stronzo di tuo figlio non aveva avvisato e io ero in maglietta e mutande. Taci che sono entrati in camera e non si sono mossi. Poi Roby è dovuto andare all’università e Marco è rimasto qui. Mi è venuto un colpo, ho pensato e se adesso viene alla carica? Invece non è uscito praticamente dalla camera. Meglio così. Non so bene come comportarmi, è lievemente ...