06 Diario segreto di un dirigente perbene – lo specchio sul soffitto (Sandra)
Data: 01/07/2018,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu
... qui… ho voglia di sentirti addosso…Arrossendo, si tolse quell’ultimo capo rimanendo completamente nuda e venne a sdraiarsi di fianco a me.
La accarezzai.Prima il viso, poi scesi sui seni.
Lei mi abbassò i boxer e iniziò a muovere la mano aperta sul mio uccello, tenendolo premuto contro la mia gamba.
Scesi verso la sua figa, stretta e già molto bagnata, e iniziai a masturbarla lentamente.
Prima con un dito, poi con due.– Aspetta mi disseSi alzò per andare verso il borsone da cui estrasse un pacchetto di preservativi.
Me ne mise uno e poi mi salì sopra.– Aaahhhhhhhhh…… lo volevo tanto…. ci ho pensato così tante volte dopo casa tua…
Si muoveva lentamente, sdraiata su di me.
Nello specchio sul soffitto vedevo il suo piccolo sedere muoversi.
Era molto sensuale, eccitante.– ti piace guardarmi nello specchio– si…. sei molto bella– dimmelo ancora… dimmi che ti piaccio– sei molto bella Sandra, davvero bellaPrese a muoversi più velocemente.
Godeva, ma la vedevo anche piangere.la girai e mi misi sopra di lei, senza uscire dal suo ventre.
Iniziai ad accarezzarle lentamente il viso e a baciarla sfiorandole solo le labbra.– Sei bellissimale sussurravo mentre continuavo a penetrarla.La sentii venire.
Di nuovo un orgasmo intenso che la fece tremare.
Stringeva le lenzuola ...
... con le mani mentre la bocca era spalancata ed emetteva un suono strozzato.
La sua figa spruzzava un liquido caldo contro il mio ventre.
Venni anche io, stringendola forte.
La girai su un fianco e la abbracciai.
Vedevo i nostri corpi nudi nello specchio sul soffitto, abbarbicati l’uno all’altro.
Rimanemmo così per un bel po’.
Mi piaceva.Poi il suo telefono prese a suonare. Era la sveglia che lei aveva prudentemente impostato.Cenerentola doveva tornare a casa.
Ci vedemmo ancora diverse volte, senza una regolarità precisa, per credo più di due anni.
Un pomeriggio insieme, un gelato o una cena, un paio d’ore in un motel per consentirle di arrivare a casa in orario.
Una sera – era tanto che non ci sentivamo – mi chiamò.– sei a casa?– Si.. stai bene? sembri agitata…– Posso venire a dormire da te?
Aveva lasciato il marito e non sapeva dove andare.
Rimase un paio di giorni in cui dormimmo insieme, abbracciati, ma non volle fare l’amore.
Quando se ne andò la nostra strana relazione finì.
Però ci sentiamo ancora, anche se gli sms sono stati sostituiti da whatsapp, e negli ultimi mesi siamo anche riusciti a prendere un buon gelato insieme, come due vecchi amici, nel bar della piazza del paese dove abita con il suo attuale compagno.
(continua…)m.amorini@email.it