Clarice o. al parco - Racconti Erotici

Clarice o. al parco

... capito, è andato un po’ su è giù dentro la mia figa, poi ha sfilato il cazzo sporco del suo sperma e l’ha puntato contro il mio sfintere ci ha sputato su ed ha spinto, era talmente bagnato che la cappella è entrata con facilità e una volta dentro è affondato nel mio ano più che ha potuto rimanendo poi fermo tutto dentro per almeno un minuto godendosi quella penetrazione inaspettata. Io mi sono passata una mano in mezzo alle gambe e ho iniziato a masturbarmi il clitoride mentre il suo cazzo stantuffava nel mio ano dandomi poderosi colpi. Mi ha inculata per cinque minuti senza mai smettere squassandomi tutta, poi io sono venuta urlando tutto il mio piacere e lui quasi contemporaneamente è venuto, io ho sentito il calore dello sperma nel mio intestino e mi sono afflosciata esausta sul letto.

Sono andata in bagno e finalmente mi sono fatta una doccia.

Erano le cinque del mattino, mi sono coricata sul letto, Pietro è venuto dietro di me mi ha abbracciata e mi ha augurato la buona notte.

Alle tre del pomeriggio mi sono svegliata ma nel letto ero da sola, mi sono messa a sedere ed ho notato che sul comodino c’era un bigliettino l’ho preso e l’ho letto. “Scusa se non ci sono ma ho impegni di lavoro urgenti, trovi il pranzo in cucina”. Sul biglietto c’era anche il suo numero di telefono invitandomi a chiamarlo se volevo rivederlo. L'ho rivisto piu' volte