Hayashi - Domenica
Data: 24/08/2022,
Categorie:
Maturo
Masturbazione
Autore: Akai_, Fonte: xHamster
... che quella fosse la parte più difficile di tutto il processo: riuscire a rimanere calma, cercare di avere una visione più lucida degli ultimi due giorni e riuscire ad impostare un discorso per chiarire tutta la situazione. Quando se lo ritrovò alla porta, vestito da cerimonia, fu come se la sua mente si fosse resettata e svuotata da tutti i suoi piani, si preoccupava soltanto di averlo disturbato durante una qualche occasione speciale e la sua faccia tirata e dura di certo non la rassicurava. Avrebbe voluto sottrarsi a quello sguardo, le sarebbe bastato riaprire gli occhi per ritrovarsi da sola nella sua stanza buia invece che davanti a lui che la guardava così freddamente con quegli occhi verdi. L’avevano stregata la prima volta ed anche ora che era solo un ricordo doloroso non riusciva a distogliere lo sguardo. Non avrebbe mai pensato che quegli occhi così dolci ed espressivi potessero diventare così spaventosi, sembravano la superficie di un lago ghiacciato, pronto ad inghiottirla al primo passo messo in fallo.
Nei suoi ricordi si ritrovò in salotto ancora confusa nel vederlo così elegante, le metteva ancora più soggezione
“Scusa se ti ho disturbato – indicando con lo sguardo i suoi vestiti – Accomodati pure…”
Con un’aria di sfida e scocciato si tolse la giacca blu scuro e la poggiò sulla poltrona, ma non si sedé
“Di cosa volevi parlarmi?”
Era duro, distaccato, i lineamenti del viso erano ancora più affilati, le faceva male guardarlo in quello stato, ...
... avrebbe voluto avvicinarsi, toccarlo, ma dopo un passo si sentiva troppo in soggezione sotto quello sguardo torvo e si fermò. Era a poco più di un passo da lui ma lo sentiva distante anni luce. Sospirò, ricercò un minimo di calma e poi iniziò a parlare
“È per ieri – pausa, per scrutarlo in viso e cercare di capire se ci fosse un qualche cambiamento, non ne vide, sembrava una maschera – ecco… quello che è successo ieri… tra di noi…”
lo stomaco le si annodò, per un istante interminabile le sembrava di aver perso tutte le parole ed al suo interno c’era solo vergogna, pudore, confusione ed angoscia tutte mescolate insieme. Lo vide ghignare, voleva affrettarsi nello spiegare ma la gola le si strinse e dovette afferrare lo schienale della poltrona per evitare di far girare la stanza tutt’intorno.
Sospirò, ma non arrivò la calma, alzò comunque gli occhi cercando di non piangere per il nervoso
“È una cosa che non faccio mai.”
sentì la sua voce pronunciare quella frase. Era vero. Ma sentiva che non era quello che voleva dire prima. Il ghigno sulla faccia di Marco si allargò trafiggendola
“Anche ubriacarti il venerdì sera…”
le disse sbeffeggiandola, perché era così cattivo con lei? La faceva sentire uno schifo… ma… ma non poteva essere tutta colpa sua… qualunque fosse il motivo per cui la stava trattando in quel modo, lei non lo aveva obbligato a fare nulla. La doveva smettere di piangersi addosso per delle azioni che non riconosceva neanche come proprie. Doveva chiarire ...