Il prezzo della sottomissione (parte 8)
Data: 23/08/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
Il busto di Niccolò era aderente alla schiena di Simona, stesi a letto. Lui giocava coi suoi capezzoli e ogni tanto le accarezzava a mano piena il bel seno, ancora sodo, visto la sua età.
Le dita passavano anche sui segni della ormai immancabile frusta.
“Tesoro, l’altro giorno, al Golf Club, quando ci hai serviti e accarezzato il piede della nostra amica, ci siamo eccitati tutti. Ne abbiamo parlato il giorno dopo”.
“Per me è stato imbarazzante”.
“Anche questo ci ha eccitati molto, il tuo evidente imbarazzo e, nonostante questo, la tua sottomissione e ubbidienza”.
Il disinteresse di Niccolò per il suo stato che, invece, servì per eccitarli, le diede un campanello di allarme che sparì subito, più attratta dal riferimento alla sottomissione. Così quell’imbarazzo
in pubblico, che di fatto aveva creato un netto divario tra lei e gli altri del gruppo di amici, divenne sottomissione e questo le procurò una sorta di piacere, facendole dimenticare gli sguardi della gente che, a questo punto, divennero spettatori delle esigenze del suo corpo.
Non pensò più alla differenza che si era creata tra serva e serviti.
“Ne abbiamo parlato tra noi, e vogliamo che quel gioco continui e si approfondisca. Vogliamo che diventi la schiava del nostro gruppo di amici, quando saremo in privato”.
Silenzio da parte di lei. Era comunque una doccia fredda.
Quel divario tra serva e serviti si sarebbe ampliato sempre più, divenendo un baratro incolmabile. D’altro canto non ...
... erano mai stati sullo stesso piano. Lei era entrata nel gruppo col suo corpo e con le esigenze di sottomissione che Niccolò faceva respirare.
In realtà non era la prima volta che quel gruppo di persone potenti condivideva le schiave.
Niccolò da tempo aveva parlato a loro della predisposizione alla sottomissione di Simona e da tempo avevano prospettato la possibilità di averla schiava condivisa.
Anche per questo l’avevano sempre trattata con un leggero distacco che lei imputava alla differenza di età e all’essere introdotta da poco in quell’ambiente. In realtà già la volevano ai loro piedi per essere soddisfatti.
Quella giornata al Golf Club era stata costruita apposta, per testare la giovane donna. All’esito tutti sapevano che avrebbero avuto un nuovo giocattolo per i loro sessi.
“Vuoi condividermi? Pensavo fossi solo tua”.
“Tesoro, noi siamo un gruppo affiatato, lo avrai visto. Ciascuno di noi sta nel gruppo di amici per ciò che è. Tu sei una sottomessa, una schiava e vorremmo che tu stessi con noi per ciò che sei. Vogliamo solo che tu sia te stessa, solo in privato, tra noi. In pubblico sarai sempre
la donna che da mesi mi accompagna e che la gente mi invidia”.
Riusciva sempre a lanciarla in quell’altalena di adrenalina con continui cambi di velocità. Stava scoprendo cose di sé e del suo corpo, delle sue esigenze e desideri di sottomissione.
Avvertiva l’intimità del gruppo e la sua forza. Un nuovo aspetto del dominio e della sottomissione.
Sarebbe ...