…come una Rosa
Data: 15/08/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Regina_di_spine, Fonte: RaccontiMilu
La Luna è alta nel cielo mentre salgo sul tetto della mia casa,
le tegole sono ancora calde del sole d’estate,
l’aria che mi sfiora porta il fresco dei monti.
Ho creduto più di una notte di sentirle arrivare,
le loro voci si confondono con il gracidare delle rane….
Le luci gialle dei lampioni appesi ai lati dei vicoli fanno apparire le vie infuocate,
come torce giungono al mio portone, sento i loro pensieri, sento i loro lamenti,
credono di potermi mettere al rogo.
Il mio nome?
Quasi non lo ricordo,
un’infinità di tempo è passato dall’ultima volta che l’ho sentito pronunciare.
Forse non mi volterei nemmeno se lo sentissi.
Tra poco avrò un ospite, busserà solo una volta e poi entrerà senza aspettar risposta.
Ma per ora mi arrendo alla grandezza del cielo sopra di me,
guardo la Luna.
Entrambi condividiamo un segreto.
Scendo dal tetto come un gatto, cammino sul cornicione e osservo il vuoto,
chiudo gli occhi e aspiro l’aria fresca.
E’ ora.
Un tocco leggero echeggia dal portone, la maniglia si muove, la porta si apre.
Occhi scuri e attenti entrano.
Davanti ci sono io. Lo bacio lentamente, il suo corpo è teso.
I vestiti cadono a terra uno dopo l’altro.
Rumore di metallo si espande nella stanza,
ora il cuoio sulla pelle limita i suoi movimenti.
Il silenzio del buio distrae i pensieri,
scorpora tutti i sensi rendendoli vivi come corpi sinuosi che si animano.
Le mie unghie percorrono quel corpo, ...
... sottili linee lacerano la pelle.
Non mi curo dei suoi lamenti.
Stringo le dita intorno al suo collo.
Non mi curo dei suoi respiri.
I suoi occhi luccicano, chiedono perdono di colpe che non anno.
Non mi curo dei suoi pensieri.
Ho solo un desiderio
Non Perdonare.
I suoi battiti del cuore tornano stabili, percorre quelle strade infuocate.
Torna a casa dalla moglie che lo attende ignara.
Io torno su quel davanzale, i miei pensieri prendono il volo.
Non ho tregua, la quiete non mi appartiene.
Nulla mi appartiene quanto quel desiderio.
Il giorno torna a incorniciare i volti di quelle maschere.
Le persone interagiscono con mancanza di empatia.
La notte sta tornando.
Le verità si appropriano dei loro riflessi.
Ognuno è il compromesso di se stesso.
E io sono il compromesso tra odio e dolore.
Un altro uomo sta sera varcherà quella porta.
Ecco che nuovamente mi ritrovo su di un corpo che non mi appartiene.
Seduco il suo sguardo.
Intrappolo i suoi movimenti.
Gli vieto di dare pace al suo istinto.
Non sarà lui a decidere.
Non ancora, non ancora.
I suoi occhi implorano pietà,
ma non ne ho, ne per lui ne per il suo corpo.
Deciderò io quando lasciarlo libero.
Assaporo ancora la sua sofferenza prima di ordinare la sua dipartita.
Esce dal portone, indossando la sua vita come un mantello
con un passo svelto, svolta verso casa.
Il piatto sul tavolo si sta raffreddando.
Ascolto la sua voce ...