L'infermiera (decima parte)
Data: 07/08/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti
... lineamenti pesanti ma non volgari, capelli neri pettinati all’indietro screziati di bianco sulle tempie. Tutto sommato un bell’uomo.
Marco restò a fissarlo in silenzio. Fu lo sconosciuto a rompere il ghiaccio.
- Posso entrare? – voce roca da fumatore accanito.
Marco si fece da parte senza dire una parola. Lo sconosciuto entrò, si guardò intorno come a valutare l’arredamento e, toltasi la giacca, si sedette sul divano in soggiorno.
- Vorrei qualcosa da bere, un whiskey andrà benissimo. Liscio.
Marco, colto di sorpresa dall’atteggiamento del nuovo arrivato che si comportava come se fosse padrone della situazione, perfettamente a suo agio, si affrettò a soddisfare la sua richiesta.
- E così tu saresti…
- Marco.
- Sì, già Marco. Io sono Tony.
Marco non sapeva bene come comportarsi e preferì rimanere in silenzio.
Nel frattempo Tony aveva in due sorsate bevuto il suo drink e, alzandosi disse
- Allora che vogliamo fare, sai perché sono qui, no? Avvicinati e mettiti in ginocchio.
Marco era come soggiogato dalla personalità dell’uomo e fece come gli era stato detto di fare.
Si ritrovò in ginocchio davanti a lui, con gli occhi all’altezza della patta dei pantaloni.
Tony sfilò la cintura, sbottonò i pantaloni e abbassò la zip. I pantaloni scivolarono alle caviglie e lui rimase in mutande. La testa di Marco era a pochi centimetri di distanza dal bozzo che le rigonfiava, non sapeva cosa fare, era come paralizzato.
Ci pensò Tony a ...
... prendere l’iniziativa, fece un passo in avanti e si appoggiò contro la sua faccia.
Marco sentì il rigonfiamento del cazzo sfregargli contro il naso e la bocca, percepì un odore acre, di selvatico, che gli fece provare un senso di repulsione. Istintivamente fece per allontanare la testa ma, come se l’uomo avesse previsto la sua mossa, una mano lo afferrò per il collo tenendolo fermo.
Marco si sentì mancare il respiro, cercò di divincolarsi senza successo, fu costretto ad inspirare a pieni polmoni per non soffocare.
Restarono in questa posizione per qualche minuto, poi Tony lo lasciò libero e si ritrasse.
- Abbassa gli slip – il tono non ammetteva repliche e Marco allungò timidamente una mano.
- Con la bocca, senza aiutarti con le mani.
Quell’ordine lo sorprese, non sapeva bene come fare, esitò poi allungò il collo facendo aderire le labbra al tessuto, in una zona lontana dal cazzo, e aiutandosi con i denti tirò verso il basso. Faticò ma alla fine ce la fece, riuscì a tirar giù gli slip. Il cazzo ormai libero e semi rigido oscillò e sbattè contro la faccia di Marco che, trovandoselo di fronte potè osservarlo bene. Era di dimensioni normali, giudicò che fosse all’incirca quanto il suo, lungo una quindicina di centimetri e circonciso.
Si ritrovò immobile con il cazzo di Tony che gli sfiorava le labbra, notò che l’odore aveva smesso di dargli fastidio.
- Leccami le palle.
Fu sorpreso da come le richieste di Tony fossero sempre diverse da quello che lui si ...