1. L'infermiera (decima parte)


    Data: 07/08/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti

    Marco trascorse la notte insonne, al centro del letto, tra le due ragazze che invece dormivano beate.
    
    Non sapeva cosa e soprattutto chi aspettarsi l’indomani. Come sarebbe andata? Cosa avrebbe preteso da lui, beh questo poteva anche immaginarlo…si fece coraggio pensando che tra una decina di ore sarebbe tutto finito e sarebbe tornato a quella routine che gli piaceva tanto.
    
    Finalmente l’interminabile nottata ebbe fine, al risveglio le ragazze lo coccolarono un po’, poi si alzarono, fecero colazione e si prepararono per andare al lavoro.
    
    Rimasto solo tornò a coricarsi, l’appuntamento era fissato per il pomeriggio, la mattinata sarebbe stata lunga da passare, cercò di dormire.
    
    Si era appena assopito, almeno così gli parve, quando fu svegliato da una mano che lo scrollava. Aprì gli occhi, era Marta.
    
    - Sono di fretta, non posso perdere tempo, in farmacia mi aspettano. Ho pensato che forse sarebbe il caso di fare un po’ di pulizia nell’intestino, non si sa mai, meglio non avere sorprese.
    
    Ed estrasse dalla borsa quattro boccette trasparenti, munite di beccuccio e piene di un liquido incolore.
    
    - Sono dei microclismi, ti aiuteranno a pulire il retto, non voglio che quel tipo abbia da lamentarsi di alcunché. Ora te ne faccio due, le altre te le farai da solo verso le quattro del pomeriggio, un’ora prima dell’appuntamento.
    
    E prima che Marco potesse obiettare qualcosa, lo fece girare sullo stomaco, gli abbassò i pantaloni del pigiama e gli somministrò i due ...
    ... clismi, avendo cura di lubrificare con della vasellina, sia il beccuccio che l’ano.
    
    In un altro contesto la cosa non gli sarebbe affatto dispiaciuta, tutt’altro, ma in quella situazione non fece altro che ricordargli l’ineluttabilità di ciò che sarebbe successo da lì a poche ore.
    
    - Dimenticavo… io e Lisa abbiamo deciso di tornare a casa solo in serata, quando tutto si sarà concluso, sai com’è… non vorremmo interferire.
    
    Disse quelle parole sorridendo, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, come se lui nel pomeriggio avesse un appuntamento amoroso con la sua fidanzata.
    
    Lo baciò e, dandogli una strizzatina al pisello, che continuava a non dare segni di vita, andò via.
    
    A lui non restò altro da fare che andare in bagno a svuotare l’intestino e disporsi ad una lunga ed estenuante attesa. Non riuscì a mangiare, il nervosismo aumentò di ora in ora, non riusciva a star fermo, in preda a grande agitazione si spostava in continuazione dalla cucina al soggiorno, alla camera da letto. Con una certa fatica si fece i due clismi rimasti, così come gli aveva detto di fare Marta, e riprese l’attesa.
    
    Attesa che terminò alle diciassette in punto con una scampanellata alla porta d’ingresso.
    
    Con le gambe tremanti andò ad aprire.
    
    Si trovò davanti un uomo sui quaranta, quarantacinque anni, alto, lo sopravanzava di almeno dieci centimetri, e corpulento, ma non grasso. Ben vestito, giacca e cravatta, un abito sobrio, da impiegato di banca.
    
    Il volto era squadrato, dai ...
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