Gioca con mia moglie
Data: 06/08/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: fantastico_scrittore, Fonte: EroticiRacconti
... leggermente il capo e ruotò il corpo verso di me, spostando leggermente la gamba destra e simulando un’apertura per qualche istante, che fu accompagnata da un elegante accavallamento delle stesse. Ben proporzionata e con un seno abbondante ma non enorme, riusciva ad essere elegante e provocante nello stesso momento.
“Certo che ho apprezzato, ma sai che sono timido…” scherzai.
“Anch'io sono timida sai? Ma se c’è feeling… - disse Elena sorridendo in maniera maliziosa - e poi sai lavoro molto al mio corpo, soprattutto le gambe, senti qui, è tutto merito della mia costanza”.
Mentre pronunciava queste parole mi prese delicatamente la mano sinistra e la poggio sulla sua gamba, senza guardare, il suo sguardo era intento a perlustrare il locale, semi vuoto. Intanto notai il marito che aveva appena messo il telefono sotto il tavolo, per riprendere la situazione. La mia mano ora cingeva una parte di coscia di Elena, dal ginocchio risalii carezzandola dolcemente, mentre lei apriva le gambe sempre scrutando gli avventori. Con il lato sinistro della mano arrivai a sfiorare le sue mutandine, probabilmente in pizzo, feci una leggera pressione ed un movimento semicircolare sul suo sesso, per scorrere ancora verso il ginocchio.
“Accidenti… devi fare i complimenti al tuo personal coach, ha lavorato bene. Anzi, avete lavorato bene!”
“Si, mi costa tempo e fatica, ma posso ritenermi soddisfatta”.
Parlammo per una buona mezzora, introducendo argomenti sempre più ‘caldi’ con ...
... naturale disinvoltura, quella bella mai volgere e utile ad accorciare le distanze. Alberto mi stupì ancora una volta, ponendo sul tavolo il suo smartphone, mostrando la scena appena ripresa, con l’apertura delle gambe della moglie sotto il tavolo, non c’era molta luce invero, e si vedeva poco, ma il gesto mi eccitò parecchio. Decidemmo di lasciare il locale, su consiglio di Elena, che disse che se fossimo stati tutti d’accordo si sarebbe continuato a discutere a casa loro. Pagammo alla cassa e ci spostammo verso casa dei due.
La casa rispecchiava l’essere delle due persone, elegante e raffinata, con quadri molto belli alle pareti e con un senso logico che collegava tutti gli elementi raccordati da uno stile moderno e pulito.
“Accomodatevi, prendo qualcosa da bere” disse da perfetto padrone di casa Alberto.
Ci sedemmo sul divano, rosso fuoco come lo smalto di Elena, ed in quel momento attraversai l’unico momento di imbarazzo della serata. Imbarazzo che fu subito sciolto da Elena che prese l’iniziativa carezzandomi il petto infilando la mano nella camicia. D’istinto mi girai verso la porta nella quale il marito era entrato, ma lei mi anticipò; “Ad Alberto piacerà… fidati”.
Cominciai a sfiorarla delicatamente partendo dal collo, mentre mi sbottonava avida la camicia.
“Non avete perso tempo…” sussurrò Alberto con una bottiglia di prosecco ghiacciata e tre bicchieri tenuti tra il mignolo e l’anulare.
Mi girai mentre Elena mi disse “Non ti distrarre… continua”, ...