1. In bagno con una sconosciuta al centro commerciale


    Data: 04/08/2022, Categorie: Etero Autoerotismo Voyeur Autore: Murky, Fonte: RaccontiMilu

    ... risveglia dal torpore del lungo viaggio in auto. Come se non bastasse, sento che dall’altra parte, dopo aver appeso la borsa al gancio dietro la porta, lei si sta spogliando. Riesco perfettamente a distinguere il momento in cui si abbassa i pantaloni e altrettanto distintamente intuisco quando si cala le mutandine. Ho finito, ma ora desidero ascoltarla. Rimango immobile, con il pisello che sgocciola gonfio nella mia mano. All’improvviso, ecco quel che aspettavo: uno scroscio fragoroso a prova che anche lei, dopo di me, si sta liberando. Sento il sibilo forte della pipì che esce. Il rumore mi toglie il fiato, sembra una cascata da quanto è potente e me lo immagino uscire dalla sua fessura. Adesso il mio uccello è duro come la roccia e d’istinto comincio a toccarmi. Dopo quasi un minuto sento il getto cominciare a diminuire di intensità, fino a fermarsi. Allora accelero il movimento, voglio raggiungere l’orgasmo prima che tutto finisca, ma non c’è tempo. Lo scroscio che fino a qualche secondo fa ha nascosto il rumore della mia mano, si è fermato. Sono completamente esposto, ma non riesco a fermarmi. Sento la sua fica sgocciolare ancora qualche ultima volta. Ora lei è immobile, sta indubbiamente ascoltando i rumori che provengono dal mio cubicolo e non deve averci messo molto a capire cosa sto facendo. Mi aspetto che da un secondo all’altro si rivesta in tutta fretta e se ne vada, disturbata. Ma non è così, è ancora immobile e resta in ascolto. Devo darmi una mossa, allora ...
    ... decido di abbassarmi i pantaloni per potermi toccare meglio, senza intralci, così da godere più in fretta possibile. Mi slaccio la cintura, i due bottoni e abbasso i pantaloni e i boxer. Ora sono più libero e posso finalmente toccarlo come piace a me, su e giù profondi con una mano, mentre con l’altra mi stringo i testicoli. Lei non accenna ad andarsene, è in ascolto. Il pensiero che sia lì a godersi lo spettacolo mi eccita ancora di più e finalmente sento l’orgasmo arrivare. Il cazzo mi sta per esplodere tra le mani, è duro come non mai. Le gambe mi tremano e con la mano sento il glande gonfiarsi sempre di più. Mi fermo all’improvviso, come faccio sempre e in quel momento ecco i primi due getti caldi schizzare fuori senza controllo, addosso alla parete di fronte a me. Non riesco a trattenermi e mi sfugge un gemito di piacere. Poi di nuovo: mi sfrego, mi fermo, e altri due o tre schizzi ancora più copiosi si infrangono sulle mattonelle. Il rumore è inequivocabile. E così ancora, almeno altre due volte, finché la mia eccitazione, finalmente, si placa. Mentre recupero il controllo, sento che lei si pulisce, si riveste ed esce dal gabinetto. Faccio lo stesso e mi dirigo verso il lavandino per lavarmi le mani. Siamo fianco a fianco e per un istante i nostri sguardi si incrociano nello specchio. La situazione è imbarazzante per entrambi, ma mi sembra di cogliere un’aria divertita nei suoi occhi. Inaspettatamente, dopo essersi asciugata le mani, prima di andarsene si volta indietro, ...