1. In bagno con una sconosciuta al centro commerciale


    Data: 04/08/2022, Categorie: Etero Autoerotismo Voyeur Autore: Murky, Fonte: RaccontiMilu

    “Pronto?” “Hey, come va?” “Stravolto. Tu?” “Anche io. Ho ancora un paio di visite, finirò tardi. Sei già arrivato?” “Sono ancora in autostrada, ma a pochi minuti dal casello.” “Riesci a fermarti al supermercato a prendere qualcosa per cena?” “Certo, cosa ti andrebbe?” “Fai tu, non ho molta fame. Una cosa leggera.” “Va bene. Ci vediamo a casa, bacio.” “Bacio.”
    
    Il traffico della sera mi uccide. Se vado all’Esselunga so già che perdo almeno un’ora, meglio andare alla Conad dentro al piccolo centro commerciale. Li non c’è mai nessuno. Quel posto mi mette tristezza. Metà dei negozi all’interno sono sfitti e quelli ancora aperti sono sempre vuoti. Non deve essere facile per quella gente. A giudicare dal numero di auto nel parcheggio avevo ragione, ho fatto bene a venire qua. Dovrei cavarmela velocemente. Mi fanno male i piedi, il nodo della cravatta mi stringe la gola e appena uscito dall’auto, la nebbia fredda mi provoca un brivido intenso lungo la schiena: devo pisciare. Sono già stato altre volte in questo centro commerciale, ma non ho idea di dove si trovino i bagni. Supero le porte scorrevoli all’ingresso e cerco un’indicazione. Seguo l’unico corridoio che fiancheggia il supermercato, lo supero e finalmente vedo un cartello che indica i servizi con una freccia a sinistra. Supero due negozi vuoti, un bar ed un centro estetico. Poi finalmente, vedo il cartello WC. Di fronte a me una ragazza cammina in direzione opposta alla mia. Avrà circa una trentina d’anni, la mia età. ...
    ... Capelli castani raccolti, jeans attillati che lasciano poco spazio alla fantasia e mettono in risalto gambe sensuali ed atletiche. Penso sia un peccato che il piumino che indossa non lasci intravedere minimamente il seno, ma me lo immagino, piccolo e sodo, perfettamente proporzionato con tutto il resto. Più ci avviciniamo, più i suoi occhi verdi brillano e si fanno notare. Raggiungo il cartello insieme a lei: come me deve andare in bagno. Ci sono delle scale che scendono, i bagni devono essere al piano inferiore. Per galanteria lascio che sia lei a scendere per prima. Dopo due rampe di scale, ecco di fronte a noi la porta della Toilette. È aperta, di fronte a noi ci sono due lavandini e a sinistra due porte, una a fianco all’altra. Dietro ogni porta un gabinetto senza distinzione di genere. Di sicuro i bagni non sono mai stati ristrutturati in tutti questi anni. Lei entra in quello di sinistra ed io a destra. Una parete con mattonelle grigie démodé alta circa due di metri, ci separa alla vista, garantendo il minimo indispensabile della privacy. Di certo non potremo vederci, ma sentiremo perfettamente ogni minimo rumore. Appena entrato non perdo tempo, chiudo a chiave la porta, mi abbasso la zip dei pantaloni, sposto i boxer di quel tanto che basta e mi lascio andare. Dirigo il getto caldo e potente nel pozzetto. Provo una sensazione strana: sapere che una perfetta sconosciuta, per giunta molto carina, è praticamente al mio fianco e mi sta sentendo fare pipì, mi scuote e mi ...
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