L'AMICO SEGRETO
Data: 22/07/2022,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... suo sperma, dopo avergli praticato il bocchino talmente in profondità, da aver spesso lacrimato per il soffocamento, in conseguenza dell’ introduzione esagerata del glande nella gola.
Aveva scoperto che la posizione più favorevole era quella in cui si stendeva sul divano a pancia in sopra, posizionando la testa rovesciata su un bracciolo.
La dominazione del cazzo in quella posizione era totale.
Il giovane era libero di chiavarglielo in bocca a suo piacimento, comodamente in piedi, con la possibilità di governare il ritmo e la profondità della penetrazione.
Dal canto suo, vedeva in primo piano il cazzo in arrivo o mentre lo pompava.
Vedeva anche il sacco coi coglioni, poteva carezzarlo e spesso, in un assurdo tentativo figurato, pur avendo la bocca piena fino alla radice del pene, cercava di spingerci dentro, almeno una, delle palle di Simone.
Spesso, questi gli sborrava in gola, senza che nemmeno riuscisse a sentirne il gusto. Infatti quando veniva così, Simone, diventava una corda tesa: tutto il corpo si irrigidiva e il cazzo fermo, sprofondato in bocca a Lucio, e lui era totalmente bloccato.
Il glande, gonfio, sborrava a fiotti vibrando violentemente insieme all’ asta. Aveva il dono di restare duro e in tiro a lungo, anche dopo la sborrata.
Capitava così che, Lucio, doveva soccombere per non contrariare l’ amico e aspettare a volte anche un quarto d’ora, fino a che il pescione di Simone, gli liberasse la bocca.
Dopo questo tipo di pompa, le ...
... mascelle erano indolenzite.
Di contro, però, la situazione era talmente arrapante che spesso Lucio si masturbava, tenendo in bocca quell’ asta prepotente che mandava odore e sapore di sborra calda.
Di questo passo, non ci volle molto per decidersi a sacrificarsi fino in fondo per l’ amico.
Con la scusa di fargli provare com’ è fottere una ragazza, ammise il pene di Simone nel suo culo.
Non fu una passeggiata, come credeva.
Infatti la sua speranza era che sapendolo mettere dietro, sarebbe stato altrettanto bravo a prenderlo, tra le natiche.
Ma non era così.
La colpa era anche di Simone però, che si ritrovava quel cazzo ballerino, un pene che, alle sollecitazioni rispondeva fin troppo “elasticamente” … e così, quando si trattò di sverginare il culo dell’ amico, divenne grosso come quello di un cavallo.
Ormai non è che si potesse tirare indietro, anzi il gonfiore della cappella di Simone, lo rese ancora più lascivo e desideroso.
Si preparò stendendosi su un lettino, con un cuscino sotto la pancia.
Allargò le cosce per dare spazio a Simone che iniziò ad armeggiare dietro di lui.
Per prima cosa, con lo sfintere, sentì perfettamente la cappella tonda che si posizionava, al centro del punto giusto per penetrare.
Fu una sensazione difficile da raccontare: era come se vedesse quella grossa palla, estranea, che tentava di diventare parte della sua stessa carne.
Quando Simone iniziò a spingere, capì che era condannato.
Gli avrebbe fatto male.
Ma ...