1. ESPERIMENTI


    Data: 04/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    ... Sospirai. Pigiai il bottone e in un attimo fui investita dall’aria calda. Asciutta. ‘Altri cinquantamila?’ chiesi in un soffio. ‘Sì.’ Sentivo ancora i palmi brulicare di energia. Sentivo anche il mutuo da saldare e una bella vacanza avvicinarsi. ‘Sono pronta.’ ‘ Continua … #numero due
    
    Credevo che Sexy Alien mi avrebbe subito teletrasportata in quello che lui chiamava ‘laboratorio’, ovvero la stanza con il letto dalle lenzuola di raso rosso, ma esitò. E io rimasi lì, nuda ma asciutta nel futuristico box doccia. ‘Cosa?’ gli domandai secca attraverso il vetro smerigliato. ‘Mi chiamo Zomol Adreik, ma è solo il modo in cui lo pronuncerebbe -o tenterebbe di farlo- un terrestre. Non sapresti dirlo nella mia lingua’ mormorò lui come se sputasse fuori la parole, quasi ci avesse pensato fino a qual momento. Poi rimase in silenzio, attendendo (credo) la mia reazione. Forse faceva parte del suo modo di ‘studiarmi’. Aprii il vetro della doccia e lo guardai dritto nei suoi occhioni blu. ‘E allora? Sembra il nome di un antibiotico!’ Indietreggiò leggermente, forse colto di sorpresa dalla mia improvvisa irruenza. ‘Pensavo volessi saperlo’ disse, poi la mascella gli si contrasse in un leggero tick nervoso e io mi pentii di essere stata tanto brusca. Ma lo avevo fatto apposta, per ferirlo, perché in qualche modo mi aveva ferita quando aveva detto che gli interessava conoscere meglio le caratteristiche delle donne terrestri e non proprio le mie, quelle di Samantha. ‘Sono solo un ...
    ... esperimento, no? Perché mai dovrebbe interessarmi il tuo nome?’ Dissi affondando la lama tagliente delle parole. ‘Credevo che ci fosse della sintonia, fra Samantha e Zomol Adreik, visto che durante l’esperimento avevi chiesto specificatamente di comunicare con me’ rispose lui senza staccare gli occhi dai miei. Aveva pronunciato il mio nome lentamente come se accarezzasse ogni lettera con la voce, e avevo provato quello strano brividino che si avverte quando ti spazzolano i capelli. ‘No. è che mi danno ai nervi le voci metalliche, Andrè!’ risposi con un’alzata di spalle. ‘Ho capito. Zomol Adreik, comunque. Zick per gli amici’ precisò lui ‘Come vuoi.’ Allungò una mano e prese una delle mie, avvertii una lieve scossa elettrica diramarsi dal palmo fino al gomito, durò un istante, poi mi sentii disgregare e mi ritrovai nel ‘laboratorio’. Davanti al letto, da sola. Senza la mano di Antibiotico a stringere la mia. Mi sedetti fra le lenzuola; erano blu intenso stavolta, ugualmente setose. La stanza era già in penombra, non vidi gli alieni sulla balconata, ma sapevo che c’erano, la luce tenue di un riflettore accarezzava il mio corpo nudo. Attaccarono di nuovo con ‘Careless Whisper’. Sospirai. ‘Cambiamo musica?’ Sentii la canzone stopparsi. Dopo pochi istanti arrivò la colonna sonora di Indiana Jones. Sbuffai. ‘Non ci siamo, eh! Ci vuole qualcosa di romantico, che crei atmosfera, non che ti faccia venire voglia di schioccare una frusta!’ Anche se… uhm… in effetti… ‘Nothing compares to you’. ...
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