Un beneamato ricordo
Data: 25/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... erano bianche di cotone, le più normali del mondo, quelle che le donne comprano al mercato e che si mettono per praticità tutti i giorni. Mi fecero capire che in tutto quello che stava succedendo non c’era nulla di calcolato né di premeditato. Io te le ho abbassate moderatamente, lentamente t’ho fatto sedere su quel tavolo di legno color verde scuro laccato, ho aperto un po’ le tue gambe e ho cominciato a farci scorrere la lingua partendo dai piedi, risalendo alle caviglie, ai polpacci e fino alla pelle sensibile dell’incavo dietro le ginocchia, successivamente su più adagio, perché così potevo godere appieno del sospiro dei tuoi gemiti. E finalmente arrivare lì, correre con la lingua su e giù per le tue labbra, entrarci dentro e sentire il tuo gustoso sapore, in soave compagnia della tua voce che mi guidava.
Onestamente, a dire il vero, mi piaceva guardarti mentre con gli occhi chiusi le tue dita torturavano i capezzoli e la tua pancia vibrava rivelandomi l’arrivo del tuo orgasmo. M’hai perfino detto che venivi con due lacrime; mai un uomo era stato così felice. E poi baciarti, dirti e ripeterti quanto eri bella, mentre le tue mani si frapponevano su di me entrandomi nei calzoni. Con un tocco rapido e gentile ti sei bagnata, ti sei inumidita le dita di saliva e le hai sfregate sulla mia pelle, alzandoti dal tavolo m’hai messo a sedere sulla sedia e hai cominciato a baciarmi il pene. E’ stato incredibile, davvero straordinario.
Hai disegnato con la lingua parole ...
... d’amore sulla pelle del mio pene, senza trascurarne una parte. Tu m’hai eccitato, leccato, mordicchiato e succhiato. Ho ancora in mente i tuoi occhi che mi guardavano mentre agguantavi lisciandomi il glande tra le labbra e quel filo di saliva ci teneva uniti, perché ancora una volta in silenzio m’hai fatto uscire di senno scompaginandomi le membra.
Ti sei seduta su di me e m’hai fatto godere. Entrarti dentro è stato naturale, perché parecchia era l’eccitazione d’entrambi. Un movimento dapprima lento e in seguito in crescendo d’un ritmo vorticoso, giacché captavo le tue pareti che si gonfiavano stringendosi attorno al mio sesso. Tu sapevi puntualmente quando smettere, come rimandare il mio orgasmo e come accelerare in maniera qualificata per giungere vicino al tuo. Strano, perché mi è sempre piaciuto dirigere e presiedere il gioco, però con te piccolo angelo io volevo eseguire tutto ciò che desideravi. Ti sei sdraiata sul tavolo con le gambe piegate senza lasciarmi i piedi ancorati sul bordo, hai giocato con me facendomi entrare e uscire, poi ancora entrare d’un solo centimetro e uscire di nuovo, abbrancavi il mio cazzo sbattendolo leggermente contro la tua fica aperta, finché m’hai agguantato dentro nuovamente chiedendomi di farti venire.
Ogni tuo desiderio era una precisa disposizione, una lussuriosa tendenza, io ho aumentato il ritmo, una cadenza che le tue gambe mi distribuivano in maniera regolare con i talloni poggiati sul mio sedere. L’orgasmo è ...