1. Eneide Postmoderno – Dell’errare degli esuli e delle loro vicende


    Data: 24/06/2022, Categorie: Erotici Racconti, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... preso un respiro finì la frase, -Ti vorrei tra le mie braccia con tutta me stessa.-.Cthea osservò il viso di Asclepia, sorrise. L’Apotecaria si preparò all’inevitabile commento derisorio tipico di una simile situazione. Nonostante sapesse che tra le Amazzoni i rapporti tra donne fossero permessi, sapeva anche che Cthea era sicuramente, come tante sue compatriote, una mangiauomini di prima categoria e che tale proponimento sarebbe rimasto lettera morta, vano argomento conversativo, privo di qualunque seguito.Cthea tirò i dadi. Tre e tre. Fece uscire le ultime pedine dal tabellone siglando la vittoria.Asclepia non guardò neppure il tabellone, guardava solo l’amazzone con disperato desiderio.Sentiva solo il battito impazzito del cuore, la consapevolezza che ancora, non avrebbe potuto conoscere che quella delusione e quella solitudine che già conosceva.Poi, lentamente, Chtea avvicinò il viso al suo.-Non abbiamo concordato una posta.-, disse in tono lieve. Asclepia si accorse di star respirando a fatica, come se i polmoni le si fossero atrofizzati in un orribile prognosi del Morbo di Karesia.Ma così non era: non era che l’eccitazione a mozzarle il fiato.-Prendi quello che vuoi…-, sussurrò l’Apotecaria, ormai conscia di ciò che sarebbe venuto dopo ed esultante. Socchiuse gli occhi quando sentì le labbra di Cthea sulle sue, la lingua dell’Amazzone che cercava, premeva, entrava, esplorava, e la sua che tentava esitante di fare altrettanto.-Io…-, sussurrò quando il bacio finì.-Sei ...
    ... una bellissima donna. E su questa nave vi sono già molti uomini… Pensavo fosse il caso di provare qualcosa di diverso.-, sussurrò appena Cthea prima di riprendere a baciarla.Asclepia si sentì improvvisamente leggerissima, trasfigurata da un energia che non credeva possibile. Baciò di rimando la guerriera mentre scostava delicatamente il gioco posto tra loro per poterla abbracciare. Cthea le baciò il collo, causando all’Apotecaria la sensazione di starsi sciogliendo. Asclepia respirò a pieni polmoni il profumo di lei.-Oh, déi…-, sussurrò quando sentì le mani di Cthea indugiare tra i suoi abiti, spogliarla.Fece lo stesso con mani frementi e il cuore in tumulto, la mente assediata da mille e mille dubbi.-Io non ho mai…-, incominciò. Cthea le sorrise.-Neppure io. Ma credo non sia molto diverso dal fare quello che faremmo per darci piacere da sole, no?-, chiese baciandola. Le sfiorò un seno piano, stringendo il capezzolo. Asclepia gemette.“Déi…”, pensò. Poi il suo cervello si spense, la mente chiusa in un angolino della sua percezione.Accarezzò i capelli fulvi dell’amazzone mentre ne seguiva il flusso sino alle reni. Baciò i seni di Cthea, scendendo esitante lungo il petto.-Staremmo più comode su un letto… o distese.-, osservò l’amazzone sorridendole.-Non voglio aspettare… ho già aspettato tanto…-, mormorò Asclepia. Aiutò Cthea a stendersi sul pavimento e prese a leccarla, a esplorare con lingua, mani e bocca quel corpo ambrato e stupendo, costruito quasi per guerra e amore ad un ...
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