Mia cognata Maruska
Data: 23/06/2022,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... assecondato le sue spinte agitando il bacino e mugolando moltissimo. Lo monta mi ha portato sull’orlo dell’orgasmo e quando un rivolo di sperma era fuoriuscito ho gridato con tutte le residue forze “Maruska, ti amo!”.I nostri corpi erano ancora allacciati, scossi dagli ultimi spasmi che erano seguiti all’orgasmo che lei ha raggiunto.Maruska ha inarcato le reni e serrato le gambe attorno ai miei fianchi, affossando i talloni nelle mie natiche quasi a volermi trattenere il più a lungo e il più a fondo possibile dentro sé.Mi ha accarezzato la schiena ed i capelli con un gesto che sapeva di gratitudine, mentre cercava di recuperare il ritmo regolare del respiro.Io, dopo averla energicamente penetrata per un buon quarto d’ora le ho riversato nel profondo del ventre i getti della abbondante eiaculazione e per inerzia continuavo ad andare e venire dentro lei con il mio membro insaziabile, facendola sussultare ancora.In quei minuti l’avrei voluta vedere con un altro look e le ho detto che mi sarebbe piaciuto se avesse indossato quei suoi sandali da schiava tacco diciotto che la tengono in equilibrio precario, con una gag-ball che le tappava la bocca e i polsi agganciati dietro la nuca all’anello di un collare con il marito Silvio che ci guardava dall’angolo in penombra da dove gli avremmo potuto concesso di assistere al nostro amplesso.Lei ascoltava attentamente e sospirava dicendo “Magari si potesse fare!”Eravamo distesi, esausti e appagati, sul letto a due piazze che fino alla ...
... notte prima era stato occupato da Silvio e dove ora anche io avevo ormai preso posto accanto a sua moglie.Maruska, riprendendo il controllo di sé, ha schiuso le palpebre e, con un languido sospiro, ha diretto lo sguardo verso di me che le scostavo alcune ciocche di capelli umidi di sudore sulla fronteLei sembrava compiaciuta, persino elettrizzata, nel constatare la mansueta passività con cui si era accoppiata ed io, continuando a studiarla, ho cercato le sue labbra ci ho posato le mie, immergendoci lascivamente la lingua.Allo stesso tempo mi sono sfilato lentamente dalla sua figa violata e mi sono appoggiato, sfinito, contro lo schienale del letto. Ho circondato con un braccio le sue spalle e richiuso la mano su una sua mammella titillando il capezzolo ancora teso.Il gesto stava ad indicare che il corpo di Maruska ormai apparteneva anche a me in modo definitivo.Tutto ad un tratto si è fermata per dirmi “Oggi abbiamo poco tempo ma voglio sentire, almeno per provare, il tuo cazzo dentro di me nel culo, che dici?” e nel dirlo la troietta, affinché fosse chiaro dove voleva che entrassi, si è aperta le natiche mostrandomi l’entrata.Per evitare conseguenze al figlio che aveva dentro, si è messa sul bordo letto con le gambe larghe e, dopo averla lubrificata molto bene con la saliva, l’ho penetrata senza indugio; ero troppo arrapato per chiedere di più o fare altre domande.Era ciò che desideravo e lei con la complicità della sorella, mia moglie, aveva realizzato il mio sogno.Il suo culo ...