Io e mia sorella – prima il dovere e poi il piacere (v)
Data: 22/06/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pollicino, Fonte: Annunci69
... ammirare il dondolare armonioso delle due mammellone.
La presi per le mani, la tirai a me e me le feci sbattere sulla faccia: Dio che goduria, Adele era una vera macchina da sesso e non si fermava più…
Si sollevò, ma non si allontanò da me più di tanto… questa volta, mi fece un pompino servendosi dei suoi magnifici piedini, dotati di una pelle vellutata, liscia, al punto che ci mancò davvero poco questa volta che venissi…
Ma come al solito, lei la sapeva lunga, e si fermò al momento giusto…
Il mio cazzo era durissimo… Con un gesto da acrobata la ragazza si voltò, mi diede le spalle posizionandosi a misura, e poi – girando la testa ad incontrare il mio sguardo – mi disse:
- “Adesso inculami, ti prego!”.
Mi porse il culo, aprendosi le chiappe a sufficienza perché potessi ammirare un’altra stupefacente meraviglia: uno sfintere pulsante, che denotava la sua gran voglia di ricevermi nelle viscere…
Non me lo feci ripetere oltre, la afferrai per i fianchi belli rotondi, e bagnai con la saliva il suo buchetto e la punta della mia cappella…
Poi, Giudicandolo un pò strettino, ci infilai dentro due dita iniziando a ruotarle prima lentamente e quindi aumentando sempre più il ritmo…
Nell’istante in cui le introdussi, le si spezzò il respiro… Quindi, riprese ad ansimare, ed io estrassi le mie dita e venne naturale di leccarle: uhm, che meraviglia!, un sapore inaspettatamente delicato che mi gustai fino in fondo…
Adesso, vedevo bene il suo buco… centrai il ...
... glande, e lentamente ma senza più fermarmi la penetrai…
Intuii subito che Adele mi stava facendo uno dei regali più grandi che una donna potesse fare a un uomo: la sua verginità anale…
Mi fermai un istante per far adattare bene il suo intestino alla mia misura… tornai indietro, lo estrassi quasi tutto, e iniziai nuovamente a scendere in profondità…
Ogni volta che ripetevo quel procedimento, vedevo che faticavo sempre di meno, e lei si scioglieva in un’espressione che dal dolore stava mutando in autentico godimento…
A quella vista non riuscii più a trattenermi, e le sborrai dentro tutto ciò che avevo…
Mi accasciai sulla sua schiena, risalii il torace, e afferrandola per le tette le sussurrai:
- “Che puttanella che sei Adele!”.
Alla fine, le estrassi il cazzo moscio dal culo… Si voltò nuovamente e mi disse:
- “Mi hai spaccato il culo, ma non ho mai goduto di fica così tanto come nel culo!”.
Proprio in quel momento, non sentendo più i nostri gemiti, mia sorella ricomparve sulla porta della stanza… Lo spettacolo che vide dovette essere a lei soddisfacente, perché, con tono scherzoso, mi ammonì:
- “Bravo fratellino, hai inseminato pure questa troia… ora dovrò pensarci io a “purificarti” il cazzo con gli umori della mia fica…”.
Io, tra il soddisfatto e il terrorizzato, sapevo bene cosa significassero quelle parole: e cioè che – dopo avermi concesso una meritata pausa – Giorgia avrebbe preteso di essere scopata da me, come ricompensa per tutta quella ...