1. Emanuele e la puttana, the end


    Data: 24/06/2018, Categorie: Etero Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    Averlo sopra di me, proprio con la sua faccia quasi incollata alla mia. E' tutto così irreale che mi sdoppio. La Annalisa distesa sul lenzuolo lo osserva ipnotizzata e incapace di parlare, immobile se non fosse per il respiro che le fa gonfiare e sgonfiare il petto. La Annalisa che fluttua un po' più sopra comincia a guardare proprio da lì. Poi però lo sguardo si allarga sul letto già sfatto e su quei due corpi proprio nel mezzo di quel lenzuolo bianco e sgualcito, sui muscoli dorsali di Emanuele che guizzano mentre cerca la sua posizione. Quando si abbassa a infilarle la lingua in bocca il suo corpo finisce per nascondere completamente quello esile della bionda. Se ne vedono solo le braccia e le mani che corrono tra i capelli sulla nuca dell'uomo, come per fermarlo, incastrarlo in quel bacio. E le gambe sottili, che spuntano aperte, leggermente ripiegate.
    
    Non è mica raro che nel mio lavoro mi capiti di vedermi in terza persona. Succede spesso che mi astragga e mi distragga. Annalisa-the-mind pensa ad altro mentre guarda la me distesa sul letto, Annalisa-the-body, che ripete al cliente cose tipo "che bel cazzo che hai", "come spingi bene", oppure finge l'orgasmo gemendo "vieni anche tu!". Vabbè, che devo fare? Mica può piacermi sempre, no? In genere le due Annalise si riuniscono quando il puttaniere di turno giace tronfio e ansimante. Annalisa-the-body scende dal letto con un preservativo usato in mano, riservando un sorriso e una carezza a quell'essere grufolante: "ti ...
    ... dispiace? torno subito, stanotte mi hai distrutta" e si avvia verso il bagno. Annalisa-the-mind le fa "ehi, aspetta" e si ricongiunge alla prima dicendole "stavo pensando che quando arriva il bonifico potremmo andare a vedere quel gazebo da mettere sul terrazzo, o avevi altre idee?".
    
    Questa volta però non va così: da Annalisa-the-body arriva un immediato cazziatone a Annalisa-the-mind: "Torna subito qui, ho bisogno di te!". Sì perché quando Emanuele smette di baciarmi ho bisogno di essere tutta intera, di chiamare a raccolta tutte le mie forze e le mie emozioni. Perché dopo cinquecento milioni di cazzi presi mi sembra di essere tornata indietro alla prima volta.
    
    In realtà per un po' non sento assolutamente nulla. Cioè, no, un attimo, l'ho detta male. Volevo dire che non sento nulla di quei momenti precedenti e tipici. I corpi che si sistemano, il suo peso, il mio ventre schiacciato, la sua mazza che mi cerca, mi sfiora, bussa all'ingresso. Le mie cosce che si aprono un po' di più dicendo "dai, ci sei quasi". Nulla. E' come se dal punto dei vista dei sensi fossi isolata dal resto del mondo. Di colpo invece vuoto-pieno, tutto dentro, sento qualsiasi cosa. Continuo a non poter parlare, ma stavolta perché mi ha lasciata senza fiato.
    
    No, brutale no. Più che altro è come un movimento che sai che prima o poi dovrà finire ma che, intanto, ti sembra che durerà sempre. Incessante e perpetuo. Costante nel suo ritmo eppure, allo stesso tempo, di una progressione inarrestabile. Non ...
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