ESPOSTA
Data: 19/06/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Cosimo_Viola, Fonte: RaccontiMilu
... esempio mentre sto spolverando la libreria, mi accorgo che si abbassa i pantaloni e inizia a masturbarsi, e lo sento quasi grugnire quando mi metto in punta di piedi per raggiungere i punti più elevati. Amo sentire i suoi occhi addosso, e così a volte mi ritrovo anche a provocarlo, ad esempio mettendomi di proposito a cavallo sulle sue gambe sistemando i cuscini del divano, o mettendomi a quattro zampe per terra davanti a lui, dandogli le spalle ed esponendo il mio sesso mentre pulisco con cura le piastrelle del soggiorno. Proprio mentre facevo questo giochetto di mettermi in ginocchio, una domenica pomeriggio, senza alcun preavviso, l’ho sentito entrare dentro di me. L’ingresso non è stato affatto doloroso, visto che quando mi trovo in queste situazioni, sono sempre e eccitata è bagnata. Non abbiamo mai cambiato posizione, sono stata per circa venti minuti a quattro zampe per terra mentre mi sfondava da dietro tenendomi per i fianchi, e ogni tanto tirandomi anche i capelli, finché non è esploso e non mi ha riempita del suo nettare. Anche se sono vari mesi che prendo la pillola anticoncezionale, questa è stata la prima volta che mi è venuto dentro. Forse perché ancora non si fidava, o magari preferiva venirmi in bocca, questo non lo so. Dopo aver finito, mi ha detto di raccogliere tutto lo sperma infilando dentro le dita, e ingoiarlo come al solito, per poi ricordarmi di pulire anche le poche gocce che erano finite sul pavimento nell’estrarre ...
... il pene da me. Sono venuta due volte quel pomeriggio: una mentre mi scopava, e una mentre mi toccavo per ripulirmi con le dita. Marco è appena entrato doccia stamattina quando sento suonare al citofono. Le zanzariere, cazzo, non ci pensavo più. Oggi dovevano venire due operai di una ditta che fa zanzariere, per prendere le misure di tutte le nostre finestre per poi farci avere un preventivo. Apro il portone, e corro subito in bagno da Marco per avvertirlo mentre gli operai arrivano al nostro piano. – Va bene, dagli retta tu mentre io mi faccio la doccia la barba e mi vesto. – Ok, allora vado a mettermi addosso qualcosa. – Non credo proprio. – Cosa? – Non è necessario che tu ti vesta, vai benissimo così. – Starai scherzando spero. – Niente affatto. E non scordarti di tenere le braccia dietro la schiena. – Pure? – Sì, pure. Ora vai. Ok, ora sono agitata. Mi metto davanti alla porta di casa, e mi vengono quasi le palpitazioni quando sento il rumore delle porte dell’ascensore che si aprono, e subito dopo dei passi dirigersi verso la porta di casa. Suona il campanello. Apro. – Buongiorno, entrate pure. Notano ovviamente subito che sono completamente nuda. – Buongiorno, è un brutto momento? – No, si figuri, venite pure. Con un po’ di titubanza, entrano, e io chiudo la porta dietro di loro. – Accomodatevi pure in cucina. Gradite un caffè? Li vedo naturalmente confusi. Il fatto di dover tenere le braccia dietro la schiena mi obbliga a mantenere il mio seno ...