1. Evoluzione della nostra libidine.


    Data: 19/06/2022, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... io mi ero concessa al pari di una puttana, e consideravo:
    
    "Chissà che idea si è fatto di me? Che sono una troia, una che apre le cosce al primo che gli capita davanti? Non mi andava che lì, sul lavoro, si fosse creata questa immagine di me.
    
    Intanto la mattina scorre tranquilla; lui non perde occasione per chiedermi qualcosa inerente al lavoro, finché arriva la fatidica "pausa caffè"; lui mi invita al bar di fronte, come solito; io accetto perché non so dire mai no a quest'uomo.
    
    Ci incamminiamo e mi dice:
    
    "Moira, oggi, sei stupenda: vedo che hai seguito il mio consiglio di abbigliarti un po' più in tiro, anche in ufficio; hai fatto bene, è un peccato che una ragazza come te, debba nascondere la sua bellezza".
    
    Ci sediamo ad un tavolino ed io cerco di stare più composta possibile.
    
    Veniamo serviti ed io gli dico:
    
    "A proposito di venerdì sera, vorrei chiarire qualche aspetto".
    
    Lui mi dice: "Ok, più tardi ne parliamo nel mio ufficio; sappi che, comunque, io son pazzo di te; mi piaci e davvero tanto".
    
    Io, a quelle sue parole, resto tra l'eccitata e intrigata; quest'uomo, di età molto più grande di me, mi ha proiettato in un'avventura molto trasgressiva; il fatto stesso di come la gente ci guarda, anche ora che siamo qua nel bar, a me fa impazzire. Rientriamo a lavoro e corro a far pipì, stando seduta sul water. Dopo averla fatta, presi a toccarmela, ripercorrendo le varie fasi di quel venerdì, nel motel; di come mi aveva fatta sua in tutti i sensi, ...
    ... arrivando a concedergli finanche il mio lato B, così subito, senza un minimo di ritegno; mi toccavo la figa come impazzita.
    
    Ma ho dovuto smettere e tornare in me !!!
    
    Ero al lavoro e, quindi mi alzo, tiro su il perizoma e la sola vista delle autoreggenti continuava a farmi eccitare.
    
    Ripensavo anche a quello che mi aveva detto il fidanzato: sembravo una "zoccola". Sistemo la gonna ed esco; torno al mio posto, ma ogni tanto mi annusavo le dita che erano ancora odorose dei miei umori.
    
    Cazzo quanti pensieri lubrici mi affollavano la mente.
    
    A fine giornata, sono fuori dall'ufficio da qualche minuto e aspetto il mio fidanzato. I maschi che passano, mi mangiano con gli occhi; mi guardano con insistenza e questa situazione mi eccita sempre più.
    
    Finalmente arriva, salgo in auto e dico:
    
    "Era ora, amore, dove eri finito? Mentre ti aspettavo ho dovuto ingaggiare una lotta con i maschi che passavano; ho ricevuto tanti di quegli apprezzamenti che non ti dico; però ho sempre detto di no, solo perché aspettavo te, l'amore mio".
    
    E lui di rimando: "Andiamo a mangiare qualcosa, anche io avrei delle cose che vanno al di là del solo dire"
    
    Ed io: "Ah, sì, e cosa, oltre al dire; forse hai qualche "fare" che ti frulla in testa"?
    
    "Ora ti porto in un posticino ameno a mangiare, tanto fino al tuo rientro, alle 14.30 c'è tempo" e intanto cerca di insinuarmi una mano per toccarmi la figa, ma io serro le gambe, dicendo:
    
    "Andiamo a mangiare, dopo sarò tua". Non volevo scoprisse che ...
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