1. Asia giochi viziosi


    Data: 15/06/2022, Categorie: Tabù Trans Gay / Bisex Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster

    ... incinta aveva la pancia perché aveva mangiata troppo. Mai stato informato, né io, né i miei fratelli, che per avere dei figli bisogna mettere il cazzo dentro la fica e schizzarci dentro la cosa liquida che si chiama sperma.
    
    Fu lui a dirmi questa cosa ma io, ignorante, non capivo e lui
    
    - Per metterlo nella fica bisogna che il pisello sia duro.
    
    - Duro?
    
    - Sì, se non è duro non esce lo sperma, devi giocarci un pò.
    
    Per me era una novità e lui.
    
    - Se vuoi ti posso aiutare.
    
    - E come?
    
    - Lasciami fare.
    
    La sua mano andò verso il mio pisellino dentro le mutande, cominciò a giocare, a toccare le palle e disse.
    
    - Queste due palline qui producono lo sperma che poi, giocandoci un po’, esce dal pisello.
    
    Mentre mi toccava, il pisellino era diventato duro e non più tanto piccolo da meritare il diminutivo. Mi abbassò i pantaloncini e iniziò ad andare su e giù piano, poi più veloce. Provavo una sensazione mai sentita prima, mi sentivo agitato, strano, non sapevo cosa mi stava accadendo, mi lasciai andare, era tutto nuovo, il mio corpo tremava, dopo qualche minuto vidi che stava uscendo la cosa liquida. Pensai si fosse rotto qualcosa dentro. E lui
    
    - Vedi sta uscendo, questo si chiama sperma, ora non sei più un ragazzo, ora sei un uomo. Stai attento però, se questa cosa qui finisce in un certo posto, sei inguaiato. Tra qualche anno il tuo pisello diventerà un pisellone.
    
    - Come, crescerà ancora? E il tuo?
    
    - No, oramai è cresciuto. Vedi ho peli sulle gambe, ...
    ... sul petto.
    
    - E lì hai tanti peli?
    
    - Sì.
    
    - Fammeli vedere.
    
    Si alzò in piedi e si abbassò le brache. Mamma mia, quanti peli che aveva e che pisello. Mi meravigliai nel vedere quel coso così diverso del mio. Poi sentimmo il motorino di mio padre che era arrivato a casa, lui tirò fuori un fazzoletto di stoffa e mi pulì.
    
    Non avevo mai sborrato prima. Non sapevo di questa cosa, adesso i tempi sono cambiati, i ragazzi sono più svegli.
    
    Quando mio padre entrò si salutarono e in sua presenza il suo amico mi diede qualche soldo per il compleanno, io dissi grazie, signore. Non l’ho mai chiamato con il suo nome, sempre signore, anche i miei fratelli e sorelle lo chiamavano così.
    
    Vedendo il suo pisello, il primo che vedevo da tanto vicino, lo trovai strano, non aveva il prepuzio, era circonciso e lui mi spiegò tutto. Poi mi disse di non parlare con nessuno di questa cosa che avevamo fatto.
    
    La sera stessa andai al piano di sopra nella mia camera, mio padre era fuori a parlare con i vicini e cominciai a giocare col mio pisello, su e giù, su e giù, sempre più veloce, come aveva fatto il signore con me e ad un certo punto uscì lo sperma, era la prima sega che mi facevo, mi pulii con le lenzuola.
    
    Il signore era un bel uomo muscoloso peloso con un pò di pancetta e quasi calvo. Era, come i miei genitori, emigrato in Belgio dall’Italia.
    
    I giorni passavano, il caldo si faceva sentire. Per alcuni giorni non si fece vedere. Io ci pensavo. Poi un giorno eccolo, arrivò in ...
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