Io, mia moglie e i Trans
Data: 09/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Trans
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... stava in ginocchio con la fronte a pochi centimetri dai talloni della sua padrona, guardava per terra con aria triste e sconsolata. Odiava il momento del risveglio perché di lì a poco si sarebbe dovuta calare dalla finestra della camera della padrona per scendere in giardino, volatilizzandosi dalla tenuta dei genitori di Chiara. La sua aguzzina le avrebbe lanciato lo zainetto da scuola e poi lei sarebbe andata a piedi fino all’istituto. Chiara vi si sarebbe recata in auto. A volte la padrona le toglieva per dispetto un quaderno o un libro dallo zaino prima di lanciarglielo e poi, a scuola, se la rideva dei rimproveri subiti da Letizia da parte dei professori. -“Ora vado al bagno e quando torno tu mi pulirai”- disse la sadica sovrana.
Letizia era perplessa. Di solito Chiara faceva pipì nella sua bocca e poi si faceva pulire dalla sua lingua.
-“Non vuol farla nella mia bocca, padroncina?”- si offrì gentilmente lei.
-“Eh eh!”- rise Chiara –“Non ancora, stupidella, per far questo ti occorre ancora un po’ di allenamento”-
-“Come?”-
-“Non hai capito, scema che non sei altro? Mica vado ad orinare!”-
-“Ah, capisco, signorina”-
-“Oggi comincerà il tirocinio per imparare a mangiare la mia bella cacchina. Non sei emozionata?”- sollevò un piede e glielo pose sulla nuca.
Letizia non rispose. Al solo pensiero di dover mangiare merda si sentì prossima al pianto. E sarebbe stato inutile supplicare Chiara di ritornare sui suoi propositi. Sapeva che la sua crudele ...
... principessa non avrebbe desistito dal suo intento.
Chiara si alzò.
-“Mettimi le pantofoline, serva”-
Letizia eseguì con tanto di doveroso bacio sulla punta dei piedi della padrona. Le pantofole erano bianche con appena un accenno di tacco e lasciano scoperte le dita.
-“Brava la mia stupidella, sei fedele alla tua padroncina, vero?”-
Andò in bagno. Era senza mutandine ed indossava solo la lunga camicia da notte di seta. Tornò in camera dopo qualche minuto, con un bel sorriso raggiante ed uno sguardo maligno. Si andò ad accostare al letto, sollevò la camicia da notte e si piegò in avanti, gambe dritte e mani appoggiate sul materasso. Gli orli della vestaglia ricadevano sui fianchi snelli ed il culetto era allo scoperto.
-“Che c’è? Non ti muovi? Guarda che fra un po’ la mamma mi viene a chiamare ed io devo essere già pronta!”-
Letizia le si avvicinò da dietro, lentamente. Giunta con il viso a dieci centimetri dal solco fra le natiche della padroncina le sue narici furono investite dall’acre odore della cacca di Chiara. Allora s’irrigidì e non avanzò oltre. Rimase per qualche secondo con la faccia contro il bel sedere della sua signora ed annusare, combattuta fra il naturale ribrezzo che la costringeva indietro e la sua vocazione di schiava che la trainava in avanti. Chiara presto si spazientì.
-“Dico a te, leccapiedi. Ti dai da fare o no? Coraggio non vorrai che alla tua padroncina dopo pizzichi il popò, vero?”- e mentre lo diceva rinculò leggermente e ...