1. Io, mia moglie e i Trans


    Data: 09/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Trans Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... di non capire –“Ah, la schiava. Si, si. L’ho mandata a casa sua dopo una mezz’ora che tu te ne eri andata”-
    
    -“Bene, perché non voglio più vedermela in casa!”-
    
    -“Come? E perché?”-
    
    -“Chiara! E’ una tua compagna di classe!”-
    
    -“E allora che c’è di male?”-
    
    -“E io ho due volte i suoi anni”-
    
    -“E con questo?”-
    
    -“Non lo capisci da sola?”-
    
    -“No, non lo capisco. Oggi te le sei fatte leccare le scarpe, no? Non mi dirai che non ti è piaciuto? Ti sei divertita quanto me!”-
    
    -“Oggi è stato solo un momento! Si, mi sono divertita. La tua amica è brava e paziente, ma a parte che non è giusto sottomettere ed umiliare una persona come hai, anzi abbiamo, fatto noi oggi, che cosa penserebbe la gente se venisse a sapere che in casa teniamo una ragazzina appena maggiorenne per farci lucidare le scarpe con la lingua? Io sono una donna d’affari. Non posso compromettere la mia immagine con la clientela! Ed anche tu…il prossimo anno andrai all’Università. Non sarebbe ora di accantonare queste tue manie da mistress “frusta e tacchi a spillo”?”-
    
    Chiara era scocciata. Niente schiava in casa. Maledizione. E la mamma non sembrava essere disposta a tornare sulle sue decisioni. La sua carriera di donna manager…c’era troppo in ballo. Messa alle strette la giovane decise di giocare la sua ultima carta.
    
    -“Ma, mamma, allora la segretaria?”-
    
    Elisabetta corrugò le sopracciglia appena un poco.
    
    -“La segretaria?”-
    
    -“Si, quella ragazza che ha lavorato qua fino a qualche anno ...
    ... fa”-
    
    Elisabetta comprese che i piccoli momenti di relax che si era concessi con la ragazza erano stati scoperti.
    
    -“Ci hai spiate, eh?”-
    
    -“Ebbene si, lo ammetto. Per via dei rumori che ogni tanto venivano dal tuo studio e che non erano proprio consueti. Ho visto con quanto piacere ti facevi massaggiare i piedi. E come ti divertivi a umiliare quella ragazza tormentandole la faccia con i tacchi a spillo. E poi ti facevi dare lo smalto alle unghie e ti facevi lucidare le scarpe”-
    
    -“Non con la lingua, però”-
    
    -“Ma con quella ti facevi leccare i piedi. E una volta le hai messe le tue calze in bocca e l’hai fatta andare via così”-
    
    Elisabetta rise.
    
    -“Hai visto anche quello? Si, le mie calze in bocca. Ma mica una volta gliele ho fatte succhiare!”- -“Sei terribile. Più di me. E ora dici che io non posso tenere una schiava in casa?”-
    
    -“Te l’ho detto. Come professionista non mi posso compromettere E poi con quella ragazza era diverso, c’era un accordo fra noi. Se lei avesse raccontato in giro qualcosa l’avrei rovinata mentre se mi avesse obbedito con fedeltà le avrei affidato un buon posto in ufficio. Quella volta che mi hai vista mentre le mettevo le calze sudate in bocca ero arrabbiata con lei perché non si era dimostrata all’altezza della mia fiducia. Sbagliò a compilare una pratica. Così la cacciai dopo essermi divertita ad umiliarla un’ultima volta. Non ha mai denunziato la cosa perché altrimenti oggi sarebbe ancora disoccupata. So che ha trovato un impiego in un ...
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