Io, mia moglie e i Trans
Data: 09/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Trans
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... problema maggiore per la convivenza di Letizia e Chiara nella casa di quest’ultima era però rappresentato dalla madre della giovane padroncina.
La signora Elisabetta era una donna di classe e bellezza inconsuete. Aveva poco più di quarant’anni ed una linea da modella, capelli bruni e lisci, labbra carnose e occhi neri e profondi. Era una donna abituata a comandare, grande manager di un’altolocata società d’azioni e personalità molto forte. Chiara l’aveva vista comandare ed umiliare molti dipendenti sul posto di lavoro, sia uomini che donne. La cosa interessante era che la madre andava particolarmente fiera di queste dimostrazioni di superiorità davanti alla figlia. Era come se volesse insegnarle a dominare gli altri Chiara aveva appreso fin troppo bene quelle prime lezioni ed aveva fatto pratica sulle sue compagne di scuola. I ragazzi non le davano altrettanta soddisfazione, purtroppo, erano troppo rozzi.
Un paio d’anni prima la signora Elisabetta aveva assunto una segretaria appena laureata e quest’ultima aveva cominciato a lavorare a casa di lei. Chiara ricordava quel periodo in modo speciale, gran parte dei rudimenti della sua vita da padrona li aveva appresi allora.
In principio la segretaria svolgeva compiti di routine, sistemava scartoffie, riordinava moduli, sbrigava pratiche. Poi il legame fra lei e la sua bella datrice di lavoro si fece più stretto, velocemente e morbosamente più stretto. Chiara prese a spiare l’ufficio della madre dove lei e la ...
... giovane praticante lavoravano una volta vide…
Elisabetta lavorava alla scrivania, seduta su di un’ingombrante ma comoda poltrona in pelle e con le gambe abbandonate sul bracciolo di destra. La segretaria se ne stava di fronte a lei, in ginocchio, ingobbita e sottomessa, praticando un rilassante massaggio ai piedi della manager. La donna sorrideva ed osservava con aria annoiata e un po’ snob la serva. Ogni tanto sfilava un piede dalla stretta carezzevole delle sue mani e glielo strofinava in faccia, sulle labbra, forzando la sua bocca con le dita e giocherellando con il suo mento, il naso ed i capelli. Di solito era Elisabetta a parlare, quando dalla stanza si udivano delle voci. La servetta parlava poco e se lo faceva era con una voce flebile e timida. Probabilmente la padrona le aveva dato l’ordine di parlare solo in determinate occasioni. Non è che le due donne trascorressero tutto il giorno in una stanza a non far nulla, naturalmente. A volte Chiara andava a spiarle e le trovava entrambe immerse nel lavoro. Di solito le ore migliori per osservare le strane pratiche a cui Elisabetta sottoponeva la serva erano quelle precedenti alla cena, quando cominciava a far buio ed ormai il grosso del lavoro della giornata era stato sbrigato. Una volta Chiara vide la segretaria che lucidava le deliziose scarpe nere con il tacco alto di sua madre. La donna aveva messo prima l’uno poi l’altro piede su di uno sgabellino alto trenta centimetri e la ragazza era inginocchiata davanti a lei, ...