Esibita al bar
Data: 05/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Lesbo
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... come lei non li aveva mai portati. Ma soprattutto nel pacco non c’erano mutande e reggipetto e, nel biglietto, Marco era stato categorico su cosa avrebbe dovuto indossare: solo ed esclusivamente il contenuto del pacco.
Ormai si era fatta l’ora dell’appuntamento, quando Marco, puntuale come al solito rincasò.
Lei era pronta e bellissima, provocante come sa esserlo una bella fica vestita da troia. Ma non era finita lì. Marco le disse che avrebbe dovuto indossare anche questo, e con “questo” intendeva una cosa che Anna non aveva mai visto. Era un aggeggio di plastica a forma di piccola farfalla, con due elastici ai lati, che Marco le fece infilare come fossero delle mutande.
L’aggeggio di plastica, così, andava a finire direttamente sulla sua fica, anzi proprio sul clitoride. E la forma di quel coso era fatta apposta per tenerle larghe le labbra, per premere nelle sue parti più sensibili, e gli elastici lo tenevano ben saldo e spinto, senza che da lì si potesse muovere.
Anna non fece neanche in tempo a chiedere a Marco di cosa si trattava, che una leggera scarica elettrica la colpì in mezzo alle gambe.
Anna non riuscì a trattenere un urletto, più di sorpresa che di dolore vero e proprio. Ma non ebbe di nuovo neanche il tempo di chiedere spiegazioni che immediatamente seguì una vibrazione stimolante direttamente sul clitoride.
“Ti piace questo nuovo giocattolo? – disse Marco – E’ un simpatico stimolante a controllo remoto. Posso decidere, mediante il ...
... telecomando, di mandarti scosse elettriche o vibrazioni, con l’intensità e per il tempo che voglio io. Vedrai, sarà una bella serata, ci divertiremo un mondo” concluse con sorriso enigmatico e comunque divertito.
Anna aveva capito, il tutto non era altro che un nuovo gioco inventato da Marco per tenerla in tensione, per farla soffrire e godere, per farla sentire una volta di più la sua puttana devota. Solo che questa volta stavano per uscire e il gioco, probabilmente, si sarebbe svolto fuori casa.
Anna era stata abituata a non chiedere, ma questa volta la preoccupazione di uscire vestita in quel modo e con quel coso tra le gambe la stava spaventando.
Una volta in macchina Marco iniziò a sperimentare le varie possibilità che il nuovo gioco gli offriva e nell’arco di pochi minuti Anna subì scosse elettriche di varia intensità e vibrazioni più o meno potenti. Volente o nolente tutto questo l’aveva eccitata molto. Un po’ per la vergogna di essere vista agitarsi e contorcersi attraverso i finestrini della macchina, quando si fermavano a un semaforo o in mezzo al traffico, un po’ per le stimolazioni che comunque quel maledetto apparecchio era in grado di darle. Le scosse erano abbastanza forti da farla sussultare e gridare, inoltre le facevano gonfiare e rendere sensibilissimo il clitoride. Così le vibrazioni, elargite da Marco immediatamente dopo, venivano recepite in modo molto più intenso ed eccitante. Ma appena il suo livello di eccitazione cresceva, quel bastardo di Marco ...