Cronache dalla città di Nefalia
Data: 31/05/2022,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... il lenzuolo che ci copriva, lasciando me nuda e avvolgendo le tue gambe, il tuo bacino. Simpatico, improbabile pudico che sei! Ti perdono tutto, ora. Ti perdonerei tutto, ogni cosa, adesso che prendi quella sgualdrina dal collo, strappandola alla mensola dov’era seduta. Ti perdonerei ogni cosa, ti perdono d’avermi lasciata qui nuda, nella luce azzurrina di questa stanza… ma mai, ascoltami bene, mai potrei perdonarti se non avessi il coraggio d’andare fino in fondo. Mai ti perdonerei se adesso tu non facessi quanto ti ho chiesto di fare… se adesso tu, col sangue di quella stronzetta a lordarti le mani, non mi giurassi eterno, esclusivo amore. E tu lo sai. Lo hai letto nei miei occhi. Non c’è bisogno d’aggiungere altro! Sembra quasi che anche tu senta quell’odore forte, di passione, quell’odore che sa di umido, che si fa afrore ogni passo in più che muovi per raggiungermi su questo letto. Solo al pensare a quel sangue che presto lorderà le federe del letto dove,poi
ci lasceremo andare, spudorati come mai, senti che ancor più prepotente si fa il bussare lì sotto, tra le mie cosce. Sembra quasi che tu possa vedere tutto il mio pube che s’infiamma come ferro fuso, si surriscalda, sfrigola chiaro in questa riposante penombra, mentre fai qualche passo indietro, senza togliermi gli occhi di dosso, per prendere il taglierino che hai sulla scrivania. Godo. Godo come una matta nel vedere gli occhi di quella palla di stracci che strabuzzano, mentre le stringi la gola nell’incavo ...
... angusto tra indice e pollice. Mi eccita quello sguardo consapevole, quegli occhi mi mandano in estasi mentre leggono le ultime, violente, feroci righe della vostra storia. Bravo Amore mio, bravissimo. Ogni passo che ti separa dal letto dove sgozzeremo assieme quella vacchetta è un passo che ci separa da te dentro di me, adorabile, furioso come mai, che spingi, premi, ansimi sulla mia pelle sudata. Eccoti, dolce cuore mio. Sei in ginocchio sul letto, proprio di fronte a me. Il lenzuolo è ormai appallottolato ai piedi della scrivania… il tuo sesso dritto, gonfio, dialoga telepatico con la mia Lei. Ha fame di me, come io non ho altro desiderio se non quello di divorarlo dentro la mia carne.
Spingi quella pezza vecchia sul letto, pancia in su. Ti adoro quando sei così diretto, così ferale… vuoi che guardi, vero? Vuoi che assapori quel momento frazione per frazione vero? Ti amo! Mi guardi sorridendo, con gli occhi che parlano. Senza fretta, senza fretta Amore mio. E’ lì distesa. Si dimena sotto di noi, piccola, incapace di difendersi… e noi lì pronti, a gustarci il suo dolore, le sue lacrime, le smorfie, per la prima volta espressive, che il terrore le dipinge in volto… piccola “Urlo” di Munch post-consumistica. Ha le sopracciglia disegnate a matita, e le dipinge nuove, arcuate in un paio di tragici ponti sul mare della paura che le sono divenuti gli occhi: due palle liquide e non più vitree, due palle vive di pura angoscia. Il sorriso, come un tratto curvo di matita, è divenuto un ...