1. A carte scoperte in basilicata


    Data: 19/05/2022, Categorie: Etero Autore: marco111000666, Fonte: Annunci69

    Racconto di fantasia, dedicato a Marika, bellissima ragazza di 22 anni che ho fatto arrabbiare ma che vorrei tanto conoscere di persona. Credo che la vita sia fatta anche di occasioni, e di tempi che devono incastrarsi per essere condivisi.
    
    È un caldo pomeriggio di inizio estate 2021, sono alla guida e da pochi minuti sono entrato nel centro urbano di Potenza. Eccitato, con il cuore in gola, in un territorio sconosciuto, osservo con gli occhi che brillano di curiosità, ho il finestrino abbassato, alle mie narici arriva l’odore di questa città che sta per darmi il benvenuto. L’adrenalina non mi fa sentire la stanchezza del viaggio, e sono cosciente che non mi rilasserò presto. Questo da una parte mi preoccupa, da un’altra mi eccita, e mi fa stare vigile.
    
    Mi hai dato preciso appuntamento, sto facendo il possibile per arrivare in anticipo. Nella mia mente si susseguono immagini di te che mi stai aspettando, o di me che aspetto te. Ho veramente il cuore in gola. Vorrei che il condizionamento psicologico da emergenza covid19 non pregiudichi tutto, vorrei sentirmi libero, mi sento libero, sicuramente avrò soggezione, sono arrivato, parcheggio, bevo un sorso d’acqua, aspetto.
    
    Sei arrivata con la tua auto bianca, ti vedo, l’appuntamento è preciso. Non posso non riconoscerti. Ti fermi dietro di me, scendo per salutare, tu rimani in macchina con il motore acceso, pronunci solo: “Seguimi”.
    
    Appena entratoci, già esco dalla città, seguendoti, mi stai portando fuori, in ...
    ... campagna, in direzione della natura che mi hai detto di vendere dalla finestra della tua camera. Dopo una quindicina di chilometri lasciamo l’asfalto e prendiamo lo sterrato, è un posto isolato quello in cui ti fermi dopo una ventina di minuti. È una radura, solo natura selvaggia intorno a noi e le nostre auto, l’aria è diversa, più piacevole dell’odore cittadino.
    
    Scesi entrambi dalle nostre auto, nei pochi passi che stiamo percorrendo l’uno verso l’altra noto che calzi stivali, forse i tuoi migliori, aderenti a quelle meravigliose caviglie. Nutro qualche sospetto circa quello che mi attende, ma non oso proferire parola, solo provo ad abbozzare un sorriso di saluto. Tu sei seria, togliendoti gli occhiali da sole mostri i tuoi occhi, il tuo sguardo mi studia, mi analizza, mi penetra.
    
    Il mio sorriso viene subito soffocato dal groppo in gola che mi ritrovo, e che aumenta nel momento in cui odo pronunciarti: “Spogliati. Completamente.” … “Cosa?…” … “Sto parlando italiano, lo capisci l’italiano!?”… La tua risposta non ammette repliche, quindi comincio a togliermi i vestiti, nel mezzo della radura, assoluto silenzio intorno. “Lascia tutto sull’erba. Appena finito lo vedi quell’albero? Vai lì, vicino al tronco”. In due minuti mi sono denudato di tutto, con un cenno faccio per provare a capire cosa vuoi fare ma tu rimani in silenzio ad osservarmi, i tuoi occhi su di me, non mi resta che fare come dici. L’albero che mi hai indicato è a circa venti metri di distanza, li percorro a piedi ...
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