1. Che bona la madre del mio amico! Parte 6


    Data: 19/06/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: AmanteDelleMature, Fonte: RaccontiMilu

    ... e, piano piano, cominciai a farlo entrare nel buco. Era strettissimo!
    
    “Sì, spingi ancora”, mi disse trattenendo un gemito.
    
    Non me lo feci ripetere. Cominciai a scoparle il culo: le misi due dita in bocca affinché non si sentissero i gemiti (cosa che funzionò, visto che cominciò a succhiarle come se fossero cazzi), mentre avevo l’altra mano sul suo culo sodo.
    
    “Ti piace essere scopata dall’amico di tuo figlio con tuo marito in casa, eh, troia?”. “Sì, mi piace”, mi disse sussurrando, eccitata dal linguaggio volgare che avevo adottato.
    
    L’inculata stava procedendo bene, quando sentimmo la porta dell’ingresso aprirsi e chiudersi. Cazzo! Era arrivato il mio amico.
    
    Lei, non facendosi prendere dal panico, mi fece entrare in bagno con lei e mi fece appoggiare la schiena sulla porta.
    
    “Ora non dire nulla. Mio figlio potrebbe sentirci. Non ho ancora finito con te”.
    
    Detto questo, si inginocchiò come ai vecchi tempi e lo riprese in bocca ritornando a succhiarlo.
    
    “Chi c’&egrave in bagno?”, disse il mio amico. “Ehi, amico, sono… mmm… io”, risposi cercando di non fargli sentire il piacere che mi stava facendo provare sua madre. “Ah, sbrigati che devo andare in bagno!”.
    
    Cazzo!
    
    “Ora… mmm… mi… sto… lavando”. “Cazzo, ...
    ... a quest’ora?”. “Sì… fa caldo”.
    
    La madre del mio amico continuava a succhiarmelo nonostante stessi parlando con lui e ci separasse solo una porta. Era proprio arrapata.
    
    “Va be’, piscio fuori. Ma che sono ‘sti gemiti? Non ti starai mica segando!”. Era divertito. “Eh, mica… ho… scopato… mmm… come te con quella ragazza”. “Amico, che ti sei perso”. Me lo sto facendo ciucciare da tua madre, pensai, che &egrave una grande MILF. “Ghh… beato… cazzo… beato te! Comunque devo finire di lavarmi”.
    
    Mentre il mio amico mi augurava la buona notte, io appoggiai una mano sulla testa della madre del mio amico e con l’altra le puntai il cazzo nella bocca, schizzando tutto lì. Come al solito, in parte ingoiò e in parte la fece scorrere sulle tettone, palpandosele.
    
    “Sì, buonanotte anche a te, amico!”.
    
    Mentre il mio amico era fuori a pisciare, lei mi baciò la cappella (ricordandomi, ancora una volta, che non avevamo ancora finto) e uscì dal bagno con la mia sborra sulle tette, ritornando in camera sua, dove suo marito dormiva ancora, ignaro del fatto che avessi inculato sua moglie. Io, per non far insospettire il mio amico, mi feci una doccia. Mentre mi lavavo, mi massaggiavo il cazzo pensando a quanto era porca la madre del mio amico. 
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