1. Le insufficienze


    Data: 29/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zibibbo2, Fonte: Annunci69

    ... certo che si ammazza di sport. Indossa una maglia chiara e un giubbino di jeans, che indosso a chiunque altro sarebbe da sfigato, ma a lui sta bene.
    
    Mi sorride mentre entra.
    
    "Allora", dice.
    
    "Allora", dico, "accomodati".
    
    Si siede su una sedia e mi guarda. "Non preferisci il divano?" gli chiedo.
    
    "No, no. Va bene qui."
    
    Ci guardiamo. L'imbarazzo da parte mia è molto alto: non ho mai fatto niente del genere.
    
    "Senta, prof", dice alla fine lui, "io sono disponibile per lei. Si tratta di uno scambio... se le va."
    
    Deglutisco. "Ma quindi tu sei gay?"
    
    Sorride, e distoglie lo sguardo. "Sinceramente, no. Però ho un buon rapporto con il mio corpo. Se le va..."
    
    "Possiamo fare tutto?"
    
    "Beh, quasi tutto. Diciamo che io non lo prendo..."
    
    "Ok"
    
    Forse perché mi vede ancora esitare, si alza in piedi e viene verso di me. Io mi sento rigido e impacciato come non lo sono mai stato. "Posso?" mi chiede, quando è a pochi centimetri dal mio viso. Non aspetta il mio assenso e mi bacia. Prima appoggia solo le labbra, e stiamo quasi fermi. Poi socchiude la bocca e mi lascio andare... sento l'odore di sigaretta in bocca. E' un fumatore, lo so, e deve essersene fumata una prima di venire qui.
    
    "Può toccarmi... se lo desidera." E scalcia via le scarpe. E' poco più basso di me, per questo per guardarlo negli occhi devo piegare un po' il collo. Porta le mani vero il basso e fa per togliersi la maglietta, ma lo blocco. Non potrò scoparlo da attivo, ma voglio almeno ...
    ... prendere in mano la situazione. "Per la prima parte, se non ti dispiace, conduco io giochi", dico. Lui sorride e annuisce.
    
    Tenendolo per i polsi lo porto in camera e lì, mentre è in piedi, lo bacio di nuovo, questa volta con maggiore intensità. Lui si lascia fare e apre la bocca, di nuovo avverto il sentore di sigaretta che si fa strada nel mio palato. Finalmente porto le mani sul suo corpo, attraverso i vestiti avverto i muscoli tesi. Ha un sedere duro e compatto, e mi lascia fare mentre lo tocco. Risalgo con le mani lungo la schiena, e nel mio percorso gli sfilo la maglietta. Di nuovo accetta ciò che sta facendo. Lo allontano da me per vederlo: pettorali un po' sporgenti, capezzoli piccoli e scuri, addominali ben in vista (un gran fisico, non c'è che dire); i peli girano attorno ai capezzoli e poi si ritrovano lungo l'addome.
    
    Non parliamo più. Lo spingo delicatamente verso il letto, lui si lascia andare e cade all'indietro; gli sfilo i pantaloni e i calzini, perciò rimane con gli slip neri. Con una mano gli prendo il pacco, ne cerco le forme attraverso la stoffa e sento che il pene non è ancora duro. Lo fisso con aria interrogativa.
    
    "Non è la situazione ideale, per me", dice, sempre con il suo sorriso malizioso stampato, "spero non si offenda."
    
    "Ma ce la fai a...?"
    
    "Non ho mai fatto cilecca. Stia tranquillo."
    
    Fino a questo momento sono rimasto vestito, perciò mi spoglio. Segue con lo sguardo i miei movimenti, poi anche lui si toglie gli slip; appare un cazzo non ...